Santa Marinella, Bacheca durissimo contro “Noi con Salvini”: «Sull’accoglienza idiozie indicibili»

Il sindaco e l'assessora Alfè replicano a De Antoniis accusandolo di informazioni false e fuori da ogni immaginazione

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È guerra aperta tra il Comune di Santa Marinella e il gruppo locale di Noi con Salvini dopo l’attacco dei secondi e la durissima replica sindaco Bacheca della sua assessora Marcella Alfè. Argomento del contendere: il progetto Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati introdotto dall’Anci, Associazione nazionale Comuni italiani e dal prefetto e costituito dalla rete degli enti locali, che prevede la distribuzione sul territorio dei richiedenti asilo attraverso un sistema proporzionale.

L’ANTEFATTO: LA PRESA DI POSIZIONE DI NOI CON SALVINI

A far infuriare Bacheca e Alfè era stato il comunicato del gruppo di Noi con Salvini di Santa Marinella sul progetto Sprar. “Mentre gli amministratori promettono attraverso mezzo stampa la fine di lavori decennali con una spesa infinita di soldi pubblici – avevano dichiarato – ci sono cittadini esasperati e sfiduciati da situazioni inverosimili. Come la situazione venutasi a creare a Via della Fornacetta, con soggetti che creano disturbo agli abitanti, immondizia incontrollata e spaccio”. Secondo il movimento locale Noi con Salvini gli abitanti del quartiere sarebbero “persone anziane sotto continuo ricatto; costrette a barricarsi dentro le proprie abitazioni. Il progetto Sprarr è profumatamente pagato dai cittadini di Santa Marinella ben 616.000 euro l’anno, e secondo noi va tenuto sotto controllo”. “Manca di inclusione sociale – avevano proseguito – e unito alla mancanza di attenzione che l’Amministrazione ha verso quella zona della città, si è creata una bidonville, svalutando i prezzi delle case e costringendo i cittadini a vivere nell’insicurezza e nell’esasperazione”. “Chiediamo al Comune – avevano poi concluso – di fare il possibile per mettere sotto controllo chi abita sotto forma di rifugiato in quella via cittadina e se possibile prevedere una redistribuzione dei rifugiati in altre zone della città , anche se per noi la cosa migliore sarebbe uscire dallo Sprar. Non capiamo perché la maggior parte dei clandestini\rifugiati gestiti dallo Sprarr debba vivere nei rioni Fiori e Valdambrini. Chiediamo un intervento immediatoaffinché chi paga le tasse e vuol vivere in pace non sia abbandonato”.

LA REPLICA DI BACHECA E ALFÈ

La risposta del Comune non si è fatta attendere. «Innanzi tutto – hanno attaccato il sindaco e l’assessora – ci piacerebbe sapere da dove attinge le informazioni il signor De Antoniis, visto e considerato che, dagli elenchi ufficiali non risulta in alcun modo la presenza di rifugiati collegati al progetto Sprar in zona Fornacetta. I suoi sono dati palesemente falsi, utili solo ad alimentare il fuoco della paura, descrivendo situazioni di esasperazione che non esistono. Dichiarazioni al limite del ridicolo, per non dire assurde, che dimostrano la pochezza del suo “pensiero politico”, sempre se ne ha uno, visti i continui “cambi di casacca” in questi anni, alla ricerca del suo “condottiero” preferito».

«Lo Sprar infatti – hanno aggiunto – è, al momento, a nostro avviso, l’unico progetto serio e mirato per accogliere i rifugiati in un contesto più ampio che racchiude anche il controllo e l’integrazione di coloro che ne fanno parte. Piuttosto che, come avvenuto in moltissimi casi in Italia, creare veri e propri “ghetti”, quelli si vergognosi, al limite della dignità umana, si è deciso di continuare su questo importante e valido progetto, dettato da modalità e contributi ministeriali.

«Non v’è alcuna “bidonville” a Santa Marinella – hanno concluso – ne tantomeno qualcuno è costretto a barricarsi in casa per qualsivoglia motivo. Non sono pervenute lamentele ne tantomeno denunce in tal senso. È palesemente falso, se non miserabile e meschino, attribuire al progetto Sprar queste problematiche, nascondersi dietro a persone e situazioni di disagio che nemmeno conosce. Invitiamo i rappresentanti di “Noi con Salvini” a interrompere questa vergognosa campagna mediatica atta ad intimorire, senza alcun motivo, i cittadini di Santa Marinella inventando situazioni che non esistono».

L’INTERVENTO DI ARCI

Sulla vicenda ha preso posizione con una nota anche l’onlus Arci, il comitato territoriale di Civitavecchia ed ente Attuatore del progetto Sprar di Santa Marinella e Tolfa, che ha definito l’articolo pubblicato a nome del gruppo “Noi per Salvini” “privo di contenuti e di verità e colmo di odio e di razzismo”.

“Approfittiamo invece per fare chiarezza sulla posizione dell’Arci – hanno spiegato dalla onlus – che, convintamente, sostiene la scelta dell’Amministrazione di attivare, fin dal 2011, il prog. SPRAR scongiurando così il rischio di insediamenti di massa e incontrollati che contrastano con un sistema teso all’ integrazione e all’inclusione sociale delle persone provenienti da Paesi Terzi. La bontà della scelta è confermata anche dalle affermazioni del Prefetto di Roma, in occasione di un incontro tenutosi il 25 gennaio u.s. con 22 sindaci del Nord Lazio, che è divenuta occasione per invitare i sindaci ad attivare i progetti SPRAR riconoscendone la bontà e indicando tale Sistema come l’unico in grado di contrastare la ghettizzazione e l’emarginazione, da sempre fonti di disagi e di scontri tra civiltà”.

“Trascurando le farneticazioni dal chiaro sapore razzista e le mendacità che permeano l’intero articolo – conclude la nota – riteniamo di cogliere l’occasione per informare la cittadinanza che i beneficiari del progetto SPRAR non abitano nella Via Fornacetta ma in appartamenti sparsi in varie zone della città proprio perché il Sistema prevede l’integrazione sul territorio e pertanto riteniamo che, ove qualcosa di vero dovesse esserci nell’articolo pubblicato (cosa di cui abbiamo fondati motivi per dubitare!) non è certamente imputabile ai beneficiari dello SPRAR ma forse, piuttosto, a quella ghettizzazione cui un sistema di accoglienza di massa e incontrollato costringe”.

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