Vittorio Sgarbi rivela: «Grillo mi disse al telefono che la Raggi è una “depensante”»

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Il critico d’arte Vittorio Sgarbi non è uno che le manda a dire e questa volta su Radio Cusano Campus non si è risparmiato pressanti critiche (e insulti) a Beppe Grillo e al suo Movimento Cinque Stelle.

«Loro dicono che io sono un pregiudicato, io sono stato condannato a sei mesi per essere stato assente, in aspettativa, senza assegni, quindi non ho fatto nulla» Ma a Roma, aggiunge «ci sono soldi e stipendi, pensino a loro questi ……, che criticano una persona che ha sempre lavorato, e che è stata condannata da giudici di …., incapaci di valutare il lavoro, quando loro (i grillini) hanno una indagata per un posto importante che dà gli stipendi raddoppiati o aumentati agli amici e ai fratelli degli amici». Quindi «si vergognino, fanno orrore, questa traffichina non è neanche innocente come io l’ho descritta, è una piccola truffatrice, ma chi sono questi qui, una cricca, una banda?…..Da me non trovano neanche una lira, questi sono una piccola banda di piccolo cabotaggio, ecco cosa è la Raggi lì».

Poi già che c’è Vittorio rivela un clamoroso retroscena su Virginia Raggi e spara «Grillo deve mandarla via immediatamente, più la difende più fa la figura del …. Ho registrato una telefonata che mi ha fatto Grillo in cui dice tutto il male possibile della Raggi. Una telefonata che mi tengo, mica faccio le intercettazioni». Nel corso di quella telefonata Beppe gli avrebbe detto che la Raggi è una «depensante», termine che secondo il dizionario Treccani, significa “Privo della capacità di pensare con la propria testa, preferendo spesso conformarsi al pensiero di altri.” La telefonata risalirebbe a prima che la sindaca venisse indagata, ma dopo il guru del movimento «ha iniziato a elaborare una teoria giustificazionista quando ha intuito che poteva arrivare l’avviso di garanzia».

Quindi «converrebbe abbandonare la Raggi, ma forse non vuole perdere Roma» perché  «se tu fai cadere un tuo sindaco vuol dire che hai sbagliato e che quindi difficilmente vincerai la prossima volta. Sta difendendo un presidio, pensa di commissariarlo, dal punto di vista strategico posso anche capirlo.» Chissà se partirà una richiesta di scuse o addirittura una querela come da tempo Beppe ed i suoi stanno minacciando nei confronti della stampa.

G.L.

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