“La crisi economica che ha investito l’Europa ha evidenziato che Paesi fragili come l’Italia soffrono più di altri a causa del debito pubblico e della mancanza di una seria cultura dell’amministrazione pubblica. Purtroppo le città hanno continuato ad indebitarsi, lasciando ai posteri tutto il peso di una fallimentare gestione della cosa pubblica Santa Marinella è il classico esempio di questa degenerazione politico/amministrativa”. Inizia così il duro attacco mosso dal circolo Pd Santa Marinella – Santa Severa al sindaco Roberto Bacheca e alla sua Giunta.
“Come è costume dell’agire politico dei nostri amministratori – proseguono i dem – il delegato al Bilancio Minghella è da tempo che ripete che se la situazione è seria e se ci sono problemi di cassa, le responsabilità vanno addebitate al governo centrale che succhia risorse attraverso il prelievo sull’Imu per il fondo di solidarietà e della Regione che essendo di uno schieramento politico diverso, considera la città terra di seconda classe. Niente di più fantasioso: sarebbe facile controbattere portando ad esempio Comuni a noi vicini come Ladispoli, Cerveteri, Tarquinia, Tolfa e Allumiere che, pur vivendo le stesse difficoltà, attraverso una gestione virtuosa ed oculata della cosa pubblica si possono permettere ad esempio l’Aula Consigliare, un edificio per il Comune, un Teatro, lavori pagati e finiti”.
L’invito del Pd è esplicito: “Finiamola di nascondere la polvere sotto il tappeto! Oramai è fin troppo evidente che le casse comunali sono nel profondo rosso. A più riprese il Pd di S. Marinella – S. Severa ha chiesto conto di questo importante aspetto alla maggioranza, ma appare ormai chiaro che qualcosa non quadra, negli ultimi giorni sono arrivate notizie sulla stampa di inadempienze e ritardi nei pagamenti da parte dell’Amministrazione. Dapprima è stato il turno della ditta Cacciapuoti, che stando a quanto dichiarato dal titolare, non solo non aveva firmato il contratto ma ancora non aveva ricevuto nessun acconto. Un altro disastro politico/amministrativo, la ditta ha sbattuto la porta e se ne è andata, adesso bisognerà pagare i lavori fin qui fatti dalla ditta stessa, come verranno calcolati? Bisognerà attendere l’ingresso della seconda ditta, a quale prezzo? Che cifra verrà sottratta dal capitolato di assegnazione? A pagare saranno ancora una volta i cittadini come è successo per la Biblioteca e via delle Colonie. A questo punto conviene far scaldare i motori alla terza ditta, non si sa mai. La stessa musica si ascolta relativamente alla ditta che ha in gestione la videosorveglianza della città. A quanto riporta il Messaggero anche questo fornitore reclama soldi. Ecco perché i lavori o meglio i cantieri sono interminabili perché se non paghi, le ditte non lavorano”.
“Quindi – concludono i democratici – torniamo con forza a chiedere un chiarimento, che sia trasparente e non ambiguo, le domande a cui vorremmo cortese risposta nell’interesse dei cittadini sono le seguenti: è vero che l’Amministrazione ha di recente innalzato il tetto di fido presso gli Istituti Bancari? È vero che abbiamo già otto milioni di euro di anticipo di cassa? È vero che ci sono quattro milioni di euro di fatture non pagate? Ed infine concludiamo dicendo: visto il disastroso andamento economico e dei lavori pubblici non sarebbe il caso che i due responsabili di tutto ciò rimettessero il mandato?”.