Questa mattina abbiamo deciso di riaprire il Rialto e di ridare alla città uno spazio che deve continuare ad essere un laboratorio di democrazia, incontro e produzione di cultura indipendente.
Non ci vogliamo rassegnare al fatto che il Rialto, dopo lo sgombero subito il 16 febbraio, sia di nuovo consegnato al degrado e all’abbandono come centinaia di altri edifici nella nostra città.
Non ci vogliamo rassegnare al fatto che Roma continui ad essere governata secondo logiche che puntano solo alla mercificazione dei beni comuni e alla messa a valore del patrimonio pubblico.
Per questo, numerose realtà sociali, culturali e politiche hanno deciso di dare un segnale forte restituendo questo luogo alle attività che lo hanno attraversato negli ultimi quindici anni.
Siamo consapevoli che questa non è una vicenda isolata, ma che analoghi provvedimenti stanno colpendo altri spazi sociali della capitale. Intendiamo, così, ribadire che la democrazia e la cultura indipendente non si sgomberano e che non possono essere vincolati al mero fattore economico.
Siamo consapevoli che il patrimonio pubblico può e deve svolgere un ruolo strategico per sviluppare e valorizzare veramente le tante e diffuse realtà socio-culturali che da sempre arricchiscono questa città svolgendo anche un ruolo di supplenza ai compiti dell’amministrazione comunale.
Per questo pensiamo sia tempo di rivedere la materia che disciplina le concessioni pubbliche coinvolgendo tutta la città e ribaltando la logica di mercato che è alla base della delibera 140/2015 in funzione di una visione fondata su principi di solidarietà, cultura e partecipazione fondamentali per la tenuta democratica di questa città.
Visto che la Giunta ha appena approvato una delibera con cui intende frenare la logica degli sgomberi che sta mettendo a rischio oltre 800 spazi in tutto il territorio cittadino, chiediamo all’Amministrazione capitolina, in quanto proprietaria formale dell’immobile, e in primis alla Sindaca Raggi e all’Ass.re Mazzillo, di mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché il Rialto sia tutelato al fine di “evitare che venga compromessa l’esistenza di associazioni che svolgono funzioni di interesse pubblico”così come dichiarato dallo stesso Ass.re al Patrimonio.
Chiediamo alla maggioranza, alla Giunta e a tutti i consiglieri comunali e municipali, per una volta, di non restare a guardare e di prendere una posizione chiara e netta.