Oscar, a Bertolazzi e Gregorini il premio per il miglior “Make-up and Hairstyling”

A Tv2000 i vincitori hanno detto: «Premio dedicato a migranti perché creiamo sogni che non hanno muri»

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«Ci siamo seduti e pensavamo che la cerimonia durasse molto tempo e invece è stato tutto veloce. Per 3-4 settimane è stato un incubo, abbiamo passato intere notti svegli a pensare all’Oscar. La proclamazione è stata rapidissima, non ci siamo quasi resi conto. È stato come uno shock anafilattico positivo».

Così Alessandro Bertolazzi in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, al microfono dell’inviato a Los Angeles, Fabio Falzone, ha commentato la vittoria dell’Oscar del cinema per il miglior “Make-up and Hairstyling”, insieme a Giorgio Gregorini e a Christopher Nelson per il lavoro fatto nel film Suicide Squad.

«Dietro questo premio – ha aggiunto Gregorini – ci sono molti anni di lavoro, passione, amore e fatica. E’ stata una grande soddisfazione essere qui e rappresentare l’Italia».

L’Oscar, ha spiegato Bertolazzi, lo abbiamo dedicato ai migranti perché «si tratta di umanità, noi creiamo dei sogni che non hanno confini. Non si mettono muri all’Universo e ai sogni. Questo non significa fare politica o voler fare contestazioni e polemiche. Lavoriamo per le persone che sognano e i sognatori non hanno confini. Nelle troupe in cui lavoriamo ci sono persone provenienti da tutte le Nazioni. Noi stessi siamo i primi immigrati. Su questa Terra siamo tutti ospiti per questo non ha alcun senso creare dei muri».

«È sempre troppo facile fare polemiche – ha concluso Bertolazzi – e dire “in Italia non mi capiscono”. Bisogna andare dove c’è il lavoro. Se in Italia ci fossero state le condizioni per lavorare in un certo modo non sarei certo andato via. Ma non voglio fare polemiche perché io amo il mio Paese e questo premio è anche per l’Italia. Speriamo adesso che i produttori non si spaventino di questo Oscar. Certamente le aspettative aumenteranno».