Litorale romano, un accordo per difendere i delfini capitolini

Capitaneria di Porto di Roma, Raffineria di Roma SpA e Oceanomare Delphis Onlus siglano un progetto di tutela e monitoraggio dei cetacei

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Capitaneria di Porto di Roma, Raffineria di Roma SpA e Oceanomare Delphis Onlus (Odo), organizzazione non profit che studia i cetacei nel mare Mediterraneo, hanno sottoscritto un accordo di programma per le attività di conservazione dell’ambiente marino e salvaguardia delle specie protette. L’accordo, promosso dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera per una fattiva collaborazione volta alla tutela dei cetacei che abitano il litorale romano, è una pietra miliare di “Delfini Capitolini”, il progetto di Oceanomare Delphis che studia queste specie nel tratto di mare tra Fiumicino, Ostia e Torvaianica, inclusa l’Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno.

Lo scopo del progetto “Delfini Capitolini” è quello di indagare la presenza, distribuzione, comportamento, uso dell’habitat e interazione con le attività umane di una specie di delfino (il tursiope, Tursiops truncatus) in una zona particolarmente sottoposta a pressioni e impatti di origine antropica. I risultati più recenti di questo studio hanno evidenziato che l’area è frequentata da numerosi animali (sono stati censiti e fotoidentificati oltre 150 individui diversi), che trovano in queste acque un ambiente di interesse per l’alimentazione e la riproduzione.

Grazie a questo accordo, previa autorizzazione in assenza di operazioni commerciali o di manutenzione, i ricercatori potranno monitorare i cetacei anche in quelle zone di mare, antistanti Fiumicino, normalmente interdette alla navigazione e pesca, dedicate ai transiti mercantili, misura che rappresenta un contributo fattivo alla conoscenza e salvaguardia di queste specie.

“La Guardia Costiera di Fiumicino – spiega il comandante della Capitaneria di porto di Roma Fabrizio Ratto Vaquer – ha accolto da subito la sfida lanciata dalla presidente Pace di una nuova collaborazione, nella consolidata attività scientifica di avvistamento dei cetacei. Questo compito quotidianamente svolto dalla Guardia Costiera, per la salvaguardia dell’Ambiente marino, a favore del competente Ministero, va ad inserirsi in un contesto industriale che, per motivi di sicurezza, è divenuto un’oasi naturale ricca di biodiversità. Sono grato al direttore generale Spaziani per aver voluto intraprendere un percorso innovativo che ha portato, nel compartimento marittimo di Roma, alla firma di un accordo rispettoso, non solo dell’ambiente marino ma anche della sicurezza della navigazione, e che ha ricevuto immediatamente, per il suo alto valore scientifico, il benestare della direzione marittima del Lazio”.

“Concretezza e lungimiranza sono i criteri che hanno ispirato questo accordo programmatico – spiega Daniela Silvia Pace, presidente di Oceanomare Delphis Onlus –. Ringrazio il comandante Ratto Vaquer e l’ingegner Spaziani per aver voluto intraprendere un percorso virtuoso e sancire una felice sinergia a beneficio dell’inestimabile patrimonio ambientale marino. Il tursiope, specie target del progetto ‘Delfini Capitolini’, è una specie protetta, inserita nell’appendice II, IV della direttiva Habitat (92/43/CEE) comunitaria. Sebbene sia considerato il cetaceo più comune nelle acque costiere mediterranee, il tursiope si suddivide in comunità spesso isolate geograficamente l’una dall’altra, ponendo problemi di conoscenza e di gestione a fini di tutela. Questo accordo è quindi di grande importanza per facilitare le attività di ricerca condotte da Odo e favorire la conservazione della biodiversità che rende unico il Mare Nostrum”.

“Raffineria di Roma – afferma Gianluca Spaziani, direttore generale di Raffineria di Roma – ha deciso, con piacere e convinzione, di aderire alla richiesta della Capitaneria di Porto di Roma – Fiumicino di collaborare al Progetto “Delfini Capitolini”, per l’evidente valore scientifico del progetto, che consentirà ai ricercatori un più fruttuoso svolgimento delle attività di ricerca e monitoraggio. Siamo certi che uno stretto coordinamento con ODO e l’attenta supervisione della Capitaneria di Porto garantiranno la compatibilità della irrinunciabile continuità operativa del nostro terminale logistico con le esigenze del progetto di ricerca”.

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