Sprintt arriva a Fregene: il progetto per contrastare l’invecchiamento

“Prevenire la disabilità per conservare l’autosufficienza”

0
875
Fregene, presentato il progetto medico sprintt mattia e presidenza
Il direttore della Coldiretti Lazio Aldo Mattia

“Vi faremo fare una breve, banale passeggiata di quattro metri. Basterà vedervi camminare per capire chi di voi è un soggetto a rischio di un evento negativo per la salute e dunque candidato ad entrare a far parte del progetto”. Un approccio diretto, immediato quello che Emanuele Marzetti, geriatra del Policlinico Gemelli, ha avuto con gli oltre cento pensionati della Coldiretti del Lazio incontrati a Fregene per illustrare il progetto medico Sprintt ideato per migliorare lo stile di vita degli anziani al fine di prevenire patologie che possono causare disabilità e immobilità e dunque limitare l’autosufficienza.

PREVENIERE LA DISABILITÀ COL PROGETTO SPRINTT

L’iniziativa vede Roma come centro capofila del più grande studio clinico europeo (è operativo in undici stati Ue) promosso per valutare se e quanto sia possibile prevenire la disabilità mediante una corretta alimentazione e il regolare svolgimento di attività fisica. Il progetto coinvolge 1.550 anziani di età superiore ai 70 anni e ogni ciclo ha la durata di 2 anni. Tra i partner del progetto di medicina preventiva figura la Coldiretti del Lazio che ha coinvolto nelle attività di reclutamento dei partecipanti gli iscritti alla propria associazione dei pensionati e il patronato Epaca. All’assemblea di Fregene erano presenti, tra gli altri, il direttore della Coldiretti Lazio, Aldo Mattia, il responsabile regionale del patronato, Gianluigi Terenzi, il presidente e il segretario dell’associazione nazionale pensionati Coldiretti, Giorgio Grenzi e Danilo Elia.

LA RIPARTENZA DOPO LA PENSIONE

“Nessuno ci vuole a letto, perché se siamo immobilizzati siamo un costo per le famiglie, per la società e per il sistema sanitario nazionale. Per questo – hanno spiegato i dirigenti dell’associazione – abbiamo subito sposato il progetto Sprintt. Anche questa iniziativa serve a ribadire che gli anziani non sono numeri o tessere sanitarie, ma sono invece il pilastro di famiglie e il racconto vivente di storie umane che meritano rispetto”. Aldo Mattia, nel concludere l’incontro, ha definito lo studio clinico elaborato dallo staff del professore e dirigente medico Roberto Bernabei “come la testimonianza che oggi il pensionamento è un traguardo dal quale comincia la ripartenza verso una nuova fase di vita che può e deve essere anche essa, come le precedenti, consapevole e attiva”.

È SUCCESSO OGGI...