Continua l’emergenza cinghiali a Roma: l’allarme di FdI

Santori-Gallucci: “Ormai pascolano nell’Insugherata, serve soluzione a emergenza”

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Prosegue l’emergenza cinghiali a Roma. Nuovi avvistamenti sono stati fatti negli ultimi giorni nel quadrante settentrionale della Capitale. Una vera e propria invasione con branchi che, attratti dai rifiuti, spesso si spingono fin sotto alle case. E mettono purtroppo a rischio l’incolumità dei residenti. È il caso dell’incidente che ha portato alla morte di Nazzareno Alessandri. L’uomo era a bordo della sua moto in via dell’Inviolatella Borghese, sulla Cassia, quando si è scontrato con un cinghiale che si trovava in mezzo alla strada. Per lui non c’è stato nulla da fare e la procura ha deciso di aprire un’indagine.

CINGHIALI A ROMA: LE ZONE PIÙ A RISCHIO

Sul tema si sono espressi Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia, e Mauro Gallucci esponente di FdI del XIV Municipio. «Il problema dello sconfinamento e proliferazione dei cinghiali – hanno spiegato – è sicuramente molto sentito in provincia di Roma, e negli altri capoluoghi del Lazio: Rieti, Viterbo, Frosinone e Latina dove per le caratteristiche naturali del territorio i cinghiali hanno moltiplicato esponenzialmente il loro numero in assenza di misure di controllo e di abbattimento delle specie. Le preoccupazioni, però, riguardano soprattutto alcune parti della Capitale, Belsito e Laurentina, e in particolare il quadrante nord, da Monte Mario alla Balduina passando per Casalotti. Nel Parco dell’Insugherata è possibile, ad esempio, notare nel pieno centro cittadino tra via Taverna e via Allievo, quasi quotidianamente, alcuni esemplari di ungulati che pascolano tra le aiuole con grosso pericolo per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini, oltre che per i cani che in molte occasioni sono stati aggrediti e in due episodi addirittura uccisi».

LA RICHIESTA DI SANTORI E GALLUCCI

«In commissione Ambiente e Agricoltura – hanno denunciato Santori e Gallucci – ci è stato negato di ascoltare i presidenti degli Enti parco regionali al fine di comprendere quali misure sono attualmente adottate e come eventualmente intervenire sulla fauna selvatica. Per quanto ci riguarda continueremo a chiedere di procedere con la cattura in gabbia, con l’estensione del periodo di caccia, e con gli abbattimenti selettivi. È ora di dire basta a certe ipocrisie che si spingono fino all’ottusità tipiche della sinistra animalista, incapace di comprendere che siamo di fronte a una pericolosa emergenza. Servono interventi urgenti della Regione Lazio anche in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, il Comune di Roma e l’Area Metropolitana per adottare misure urgenti di contenimento del fenomeno».

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