San Cesareo, al via il restauro dei mosaici della Villa di Cesare e Massenzio

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Arrivano da Giordania, Libia, Marocco e Tunisia i tecnici e restauratori che in questi giorni stanno lavorando al recupero e conservazione mosaici pavimentali della Villa Imperiale di Cesare e Massenzio. L’iniziativa si è resa possibile grazie ad un progetto internazionale, nato in collaborazione con il Centro di Conservazione Archeologica di Roma diretto da Roberto Nardi, e rientra nei corsi di specializzazione tecnico-scientifica del Progetto “Mosaikon” aperto a tecnici e restauratori di vari paesi del Mediterraneo.

 

“L’avvio di questo progetto è una notizia importante per il nostro paese – dichiara il sindaco Pietro Panzironi -. Dopo sette anni dal rinvenimento dei resti della Villa finalmente qualcosa si sta muovendo. Ho messo a disposizione mezzi logistici e di sussistenza per i restauratori, e chiesto alla Capo Soprintendenza di Roma Dott.ssa Russo un aiuto economico immediato per la messa in sicurezza del sito”.

 

Le diverse sessioni di lavoro, che si avvalgono del supporto logistico del Comune di San Cesareo, consentiranno di conservare in situ i pavimenti della villa imperiale, tra cui un raro mosaico geometrico bianco/nero decorato con “tappeto” di rombi e uno policromo in paste vitree, di grande raffinatezza, che racchiude in una cornice a meandro vasi da cui originano tralci vegetali.

 

“Al termine di questo prezioso intervento presenteremo alla Regione Lazio e al Mibact un vero e proprio progetto per il restauro e la protezione dei beni di tutta l’area, progetto per il quale si è impegnato anche il Presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori che ha fatto visita al sito insieme al Capo della Soprintendenza di Roma, al Dott Zaccaria Mari, all’archeologa Cristina Recco, ad alcuni consiglieri di San Cesareo e a Ginoe Giorgio Mistura titolari della ditta che tra il 2010 e il 2011 ha portato alla luce tutto il complesso. Gli interventi in corso – conclude Panzironi – dureranno tutto il mese di maggio e permetteranno di mettere in sicurezza i mosaici proteggendoli da erbacce e da agenti atmosferici, in attesa di recuperare l’intero sito e metterlo a disposizione della cittadinanza e dei turisti che vorranno visitarlo”.

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