I Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, a conclusione indagini, hanno denunciato in stato di libertà una 35enne, con le accuse di simulazione di reato e furto aggravato.
LA PRESUNTA RAPINA E LE INDAGINI DEI CARABINIERI
L’operazione è scaturita dall’attività investigativa avviata dai militari della Stazione Carabinieri di Civitavecchia Principale lo scorso mese di marzo, a seguito della denuncia di rapina che, come riferito dalla vittima, sarebbe stata perpetrata in un’agenzia di assicurazione a opera di due giovani.
Infatti, la donna, aveva chiamato i Carabinieri di Via Sangallo al Numero Unico d’Emergenza 112, denunciando in lacrime la rapina appena subita all’interno del suo ufficio, in una via centralissima, a opera di due uomini armati di coltelli e siringhe intrise di sangue, affermando che questi, dietro minaccia, si erano fatti consegnare l’intero incasso di alcune centinaia di euro, per poi darsi alla fuga a piedi. I militari immediatamente intervenuti sul luogo del reato, dopo aver acquisito una sommaria descrizione dei malviventi, avevano avviato le ricerche, che però avevano sortito esito negativo.
Successivamente i Carabinieri della Stazione di Civitavecchia Principale avevano acquisito i filmati delle videocamere di sorveglianza presenti sulla via del fatto, le quali, seppur distanti, inquadravano la porta di accesso dell’ufficio. Dall’esame delle immagini acquisite, i militari sono stati insospettiti dal fatto che non si rilevava l’accesso all’ufficio da parte dei soggetti descritti dalla vittima. Così i Carabinieri hanno proceduto a sentire quali testimoni le altre persone che avevano fatto accesso all’agenzia in prossimità dell’orario dell’evento, e dei quali nessuno aveva visto i presunti malviventi né aveva notato nulla di strano.
Tali accertamenti hanno consentito di fugare ogni dubbio e accertare che la rapina, in realtà, non era mai avvenuta, e che la donna la aveva simulata verosimilmente al fine di intascare il denaro denunciato come rubato.
La stessa è stata pertanto denunciata in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica, alla quale dovrà rispondere dei reati di simulazione di reato e furto aggravato.