Gli arresti di stamane azzerano a Ostia il clan Spada

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Il blitz di stamane a Ostia ha praticamente raso al suolo il Clan degli Spada, che pur fra precedenti condanne e arresti, rimaneva incontrastato dominus delle attività malavitose su quel territorio. 

A questo risultato, come hanno spiegato in conferenza stampa gli inquirenti, si è giunti tramite numerose di intercettazioni telefoniche e ambientali oltre alle rivelazioni di quattro pentiti. L’ordinanza del Gip che ha portato ai 32 arresti contesta a vario titolo l’associazione per delinquere di stampo mafioso “che si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere reati di omicidio, estorsione, usura, detenzione e porto di armi e di esplosivi”.

Altre imputazioni riguardano incendio e danneggiamento aggravati, traffico di stupefacenti,  attribuzione fittizia di beni. 

Corposo anche il capitolo sulla infiltrazione economica del clan: gestione e controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici,  controllo di attività di balneazione sul litorale, di sale giochi e di esercizi commerciali di varia tipologia. Attività economiche che venivano finanziate con l’estorsione, l’usura e traffico di stupefacenti. 

Al vertice del clan Carmine Spada, 51 anni, detto Romoletto, che impartiva ordini per il controllo anche violento del del territorio. Con lui il fratello, il 43enne Roberto Spada (attualmente detenuto per la testata al giornalista Daniele Piervincenzi), che condivideva il potere mafioso con Carmine. 

In carcere anche Ottavio Spada detto Maciste o Romolo, nato nel 1963, che operava  in prima persona per l’esazione di somme dovute all’organizzazione per estorsione e usura. Ruolo analogo quello di Armando Spada che controllava il settore delle attività economiche e della gestione delle intestazioni fittizie. 

Sempre per restare in famiglia c’è un altro Spada, Ottavio, nato nel 1989, che si muove nell’ambito dei settori degli stupefacenti, delle armi e delle intimidazioni. 

Fra gli atri arresti ‘eccellenti’ Nando e Francesco (detto Ube) De Silvio, anche loro con poteri di coordinamento nel settore degli stupefacenti e delle estorsioni. 

Altri componenti della famiglia Spada arrestati sono Silvano, e i fratelli Massimiliano e Vittorio (detto Manolo) anche loro addetti fratello al traffico di armi, intimidazioni e droga. 

Roberto e Daniele Pergola supportavano invece Carmine Spada nel controllo del territorio e del mercato della droga nell’area di Piazza Gasparri su delega del boss. 

Nell’elenco degli arrestati figurano poi Massimo Massimiani (detto Lelli) che aveva funzioni di supporto nell’esercizio della violenza e nel settore degli stupefacenti, Nader Amna Saber Abdelgawad (detto l’Egiziano) d Nelson Ruben Alvez Del Puerto guardaspalle di Roberto Spada. 

Altri componenti della famiglia arrestati Roberto Spada (detto Zibba) ed Enrico Spada (detto Macistino), Francesco e Juan Carlos, figli di Armando Spada che riscuotevano invece somme di denaro e agivano nel settore della droga. 

Altre misure cautelari sono state firmate dal gip nei confronti di Saber Maglioli, Ramy e Samy Serour, Fabio Fabi, Fabrizio Rutilo, Mauro Caramia, Mauro Carfagna, Stefano De Dominicis detto Bambino, Claudio Galatioto, Claudio Fiore, Alessandro Rossi, Roberto Sassi detto Alaskino e Carlo Franzese. 

Qualche residente osservava ironicamente che dopo il blitz delle forze dell’ordine si sono svuotati interi caseggiati.

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