Traumi infantili, un libro per aiutare i più piccoli davanti alla tragedia

La psicologa e psicoterapeuta Anna Rita Verardo pubblica il nuovo libro "E quando avrò paura... Io ci sarò per te" un volume-guida per aiutare bambini che hanno vissuto l'esperienza di un suicidio in famiglia

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Parlare di morte per suicidio è argomento assai difficile da affrontare, soprattutto se ad essere colpiti da questa esperienza, con la scomparsa di un genitore o di un familiare, sono i più piccoli. Il nuovo libro “E quando avrò paura… Io ci sarò per te” della psicologa e psicoterapeuta Anna Rita Verardo affronta questa tematica in tutte le sue declinazioni e complessità, un volume-guida in due parti ideato da un lato per bambini e adolescenti fino a 14 anni (“E quando avrò paura…”), con una contro-copertina nel verso opposto (“Io ci sarò per te”) si rivolge invece agli adulti, spiegando loro come aiutare i bambini che hanno vissuto quest’esperienza traumatica.

Con un linguaggio naturale e delicato, il libro della Dottoressa Verardo traccia un percorso capace di accompagnare i bambini verso l’uscita dal disagio, promuovendo una corretta “cultura del trauma” e sensibilizzando genitori, caregivers, operatori con responsabilità terapeutiche e professionalità che operano nel mondo della scuola verso una maggiore preparazione sul tema con consigli pratici sui comportamenti da adottare. Contributo determinante del percorso risolutivo è l’utilizzo della terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), trattamento elettivo inserito nelle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) collocato con un rating di efficacia “A” nella cura dei disturbi post-traumatici di questo tipo.

IL LIBRO – Colpisce tutti la morte per suicidio e questo, infatti, è un libro rivolto a tutti coloro che devono in qualche modo far fronte ad un’esperienza così faticosa: bambini, adolescenti, genitori, insegnanti e psicoterapeuti. La parte intitolata E quando avrò paura…” è dedicata ai più piccoli che, aiutati da un adulto, compilano schede di lavoro, accompagnate dalle illustrazioni di Alberto Ruggieri, con esercizi pratici e giochi utili a rielaborare il trauma e combattere le paure, cruciverba e quiz per far rientrare in controllo le emozioni, riacquistare fiducia e tornare a sentirsi al sicuro.

La seconda parte del volume intitolata “Io ci sarò per te” si rivolge agli adulti: genitori e familiari possono imparare a riconoscere i segni del trauma e intervenire nel modo corretto, soprattutto con la forza della parola, vero strumento di prevenzione contro un’errata cultura del segreto e del silenzio. Anche educatori e terapeuti possono trarre beneficio da questa pubblicazione: individuare i sintomi del disagio, gestire e intervenire su fattori come vergogna, rabbia o isolamento. La prefazione del libro è a cura di Isabel Fernandez, Presidente dell’Associazione EMDR Italia.

EMDR – L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un metodo psicoterapico che interviene sui disturbi causati da esperienze traumatiche. Questa terapia si basa sull’assunto che i pensieri, le emozioni e i comportamenti negativi siano il risultato di memorie non elaborate, sintomi di esperienze negative non superate.

La ricerca sottolinea che l’EMDR stimola la rielaborazione di questi traumi focalizzandosi sulla rievocazione di eventi o situazioni che hanno contribuito allo sviluppo di problemi emotivi o disturbi psicologici, modificando così la prospettiva con cui si vedono queste esperienze, e ridimensionando il trauma in un ricordo privo di condizionamenti sul presente.

Negli ultimi anni l’EMDR ha avuto vari riconoscimenti scientifici ed è stato dichiarato un trattamento per i disturbi post-traumatici con un rating A come efficacia. Le pubblicazioni sulla sua efficacia, le ricerche e le esperienze dei terapeuti che applicano l’EMDR, stanno delineando come il ruolo di questo trattamento stia diventando sempre più fondamentale nel campo della psicoterapia.

“Questo libro nasce dalla necessità di intervenire su un tema di attualità sempre più allarmante – spiega la Dottoressa Verardo – promuovere una corretta cultura del trauma significa non solo intervenire in modo efficace ma fare prevenzione per le generazioni a seguire, garantire salute a lungo termine. Il bambino che vive un’esperienza del genere ha bisogno di vicinanza, contatto visivo e fisico. L’adulto deve stabilire con lui una sintonia emotiva, saper esprimere le proprie emozioni senza trincerarsi nel silenzio o nel segreto, solo così legittima la possibilità di far esprimere anche al bambino le proprie emozioni. I bambini hanno bisogno di sapere ciò che succede alle persone importanti della loro vita. Se vengono tenuti all’oscuro della verità, gli viene impedita una cosa importante: far parte della trama narrativa legata alla propria storia”.

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