di Alberto Sava
Da notista della vita politica ed amministrativa di Cerveteri da diversi decenni ho acquisito una discreta conoscenza umana e, diciamo, professionale di alcune generazioni di amministratori locali. Inoltre ho sempre osservato, scandagliato ed analizzato la palude entro cui si è sempre mossa la dirigenza cerveterana.
La vita amministrativa di un comune la si segue soprattutto vivendo i consigli comunali, le assise pubbliche in cui i politici sono deputati al loro compito istituzionali e di sintesi. Detto questo veniamo alla sintesi di quanto è accaduto nell’ultimo consiglio comunale.
Tutta la maggioranza ha votato un forte aumento della Tari ed i più colpiti saranno i commercianti, categoria già oltre il crinale della crisi, che per difendersi scaricherà i nuovi costi sui consumatori, ovvero noi cittadini. I commercianti fino a ieri pagavano meno ed oggi pagheranno di più: punto!
Questa è la sintesi dietro la palude di chiacchiere del sindaco Pascucci, del vicesindaco Zito e dell’assessore Gubetti, che negli ultimi due anni non hanno saputo adottare concretamente le soluzioni strutturali possibili per abbassare il costo della Tari, così come avevano promesso in avvio del contratto di gestione del ‘porta a porta’, e durante tutta la campagna elettorale delle scorse amministrative.
La prima grave responsabilità dell’assessore Gubetti e del sindaco è nell’aver operato senza alcuna programmazione, lasciando trascorrere due anni dall’avvio della differenziata senza aver mai controllato un servizio, da loro stessi definito lacunoso durante l’ultimo consiglio comunale.
Sempre durante l’ultimo consiglio comunale, nell’abusato clima delle buone intenzioni, è stato annunciato che verrà nominato un direttore esecutivo del contratto, si auspica l’avvio di un impianto di compostaggio in loco e si auspica anche l’intenzione di aumentare la differenziata per abbattere i costi e balzelli.
Questa la sintesi oggettiva dell’azione dell’Amministrazione Pascucci di scaricare commercianti, ed a cascata i cittadini, la loro incapacità di fare le dovute scelte e al momento opportuno.
Il primo a smuovere le acque della palude dietro cui nascondere la batosta della Tari è stato il vice-sindaco ed assessore al Bilancio Zito che ha così sintetizzato il piano finanziario della Tari, le tariffe conseguenti e sistema incentivante per chi fa compostaggio: dal 2016 ad oggi la produzione di rifiuti è stata ridotta di oltre 8.000 tonnellate; il costo del servizio stabilito nel Piano Finanziario è di € 6.140.087,05 – ovvero – inferiore di € 1.417.924,15 rispetto ai costi standard che prevede la norma; nel 2018 i costi sono scesi di € 483.361 rispetto al 2017 (€ 6.646.448); la riduzione dei costi non trova riscontro in bilancio in quanto nel 2017 le tariffe hanno beneficiato del contributo di € 1.000.000 concesso dalla Città Metropolitana per l’avvio del pap; introdotta riduzione del 20% per chi fa compostaggio domestico Il nuovo piano dei costi prevede gli investimenti necessari ad introdurre la tariffazione puntuale e la nomina del direttore dell’esecuzione del contratto.
Questo il Piano finanziario della Tari a Cerveteri, e del conseguente aumento delle utenze non domestiche. Non sono mancate le reazioni. “Tari +30%, ora voglio sentire di chi è la colpa”, leggiamo nella bacheca FB di un commerciante cerveterano. A stretto giro di post la replica del vicesindaco Giuseppe Zito.
“L’aumento vi è solo per le utenze non domestiche rispetto al 2017 semplicemente perché lo scorso anno i costi sono stati abbattuti per 1 milione di euro di contributo pervenuto da Città Metropolitana. A proposito di Ladispoli, interessante il raffronto tra le tariffe, specie sulle utenze domestiche”.
Quindi, Zito nega l’aumento della Tari, ma parla di costi abbattuti lo scorso anno grazie ad 1 milione dell’Area Matropolitana. Milione di euro con cui hanno fatto campagna elettorale promettendo che la Tari non sarebbe aumentata ed invece… Circa il raffronto con Ladispoli, Zito non tiene conto delle differenze della qualità del servizio fornito dalle due diverse ditte ai cittadini e del volume di affari a Ladispoli, profondamente diverso da quello cerveterano. Batosta Tari: cosa dichiarano gli esponenti dell’opposizione?
Il capogruppo del Partito Democratico Juri Marini punta il dito contro le dichiarazioni degli esponenti della maggioranza dichiarando che: “Possono girarla come vogliono, ma il dato di fatto resta che la tariffa sui rifiuti quest’anno sarà più alta. Intorno al 10% in più per le utenze domestiche e addirittura fino al 30% per quelle non domestiche, come ad esempio i negozi di abbigliamento e calzature. Le domande che si pongono quindi sono molto semplici: 1) si tratta di un aumento del costo complessivo del servizio? 2) Il servizio per cui paghiamo tanto profumatamente è fatto bene? 3) Esiste un modo per pagare meno? Andiamo con ordine: il costo complessivo del servizio non è aumentato. L’anno scorso si pagava di meno solo grazie ad un contributo una tantum di un milione di euro. Peccato che qualcuno, troppo impegnato a gongolare per le tariffe più basse (d’altronde c’era la campagna elettorale), si dimenticò di spiegare che la festa sarebbe durata solo un anno e poi sarebbero risalite vertiginosamente. La risposta alla seconda domanda la conosciamo ormai tutti: no, il servizio non è fatto bene. Ci sono ancora diverse lacune, soprattutto per quanto riguarda i servizi accessori come ad esempio la spazzatura e la pulizia delle strade. Ormai lo ammette apertamente anche la stessa maggioranza. Stona però il fatto che, a fronte di un giudizio unanime sulle carenze del servizio, non si abbia riscontro circa l’applicazione delle dovute penalità previste dal contratto. Questa indulgenza resta inspiegabile. E inaccettabile. Se un cittadino non paga le tasse viene messo in mora: nessuno usa alcun tipo di indulgenza nei suoi confronti.
Lo stesso deve valere per chi vende un servizio: ti pago per farlo bene; devi farlo bene. E veniamo quindi all’ultima domanda: si può abbassare il costo complessivo del servizio e di conseguenza le tariffe? Durante il Consiglio è stata proprio la maggioranza ad illustrare delle idee in merito: hanno parlato del possibile miglioramento della differenziazione dei rifiuti per generare maggiori ricavi e della costruzione di una struttura per il compostaggio. Benissimo. Peccato che al momento siamo ancora nel campo delle chiacchiere e delle buone intenzioni. E allora abbiamo lanciato una sfida: abbiamo chiesto all’Amministrazione di mettere quelle proposte nero su bianco, di dichiarare quali siano i costi e quali i benefici attesi, di stilare un cronoprogramma per la loro realizzazione. Chiediamo trasparenza. Se riusciranno a rispettare i loro buoni propositi e quindi ad abbassare le tariffe, faremo loro i nostri complimenti. Altrimenti ogni singolo cittadino potrà inchiodarli alle loro responsabilità. Di sicuro nessuno può più nascondersi dietro un dito, tanto meno oggi, di fronte ad una tariffa che peserà sulle tasche dei cittadini e dei commerciati dal 10 al 30% in più”.
Il consigliere Saverio Garbarino di 5stelle dichiara: “Ovviamente non possiamo che essere insoddisfatti delle nuove tariffe TARI e degli aumenti anche se solo sulle utenze non domestiche. A fronte di minime diminuzioni della tariffa sulle utenze domestiche (circa il 9% a seconda del nucleo famigliare), quelle non domestiche, quindi le attività commerciali, subiranno aumenti fino al 30%. Un’enormità! Malgrado la maggioranza continui a negare l’evidenza, chiudendo gli occhi davanti alla drammatica situazione in cui versa l’economia terziaria di Cerveteri la condizione del nostro comune è sotto gli occhi di tutti. L’economia si trova in un momento di forte depressione (nonostante mirabolanti progetti di fantomatiche zone commerciali).
I negozi chiudono uno dopo l’altro e, se aprono, durano solo qualche mese. Intere aree commerciali sembrano veri e propri cimiteri di serrande abbassate, come ad esempio l’area commerciale in Piazza Tuscolo a Cerenova. Il 30% di aumento è un’assurdità economica. Per far ripartire l’economia si deve far circolare denaro. Sovratassando un’azienda quella fatica, non assume e chiude. Il denaro quindi non circola. Quel poco che riesce ad accumulare serve a pagare i tributi. Ma quindi bisogna sovratassare le famiglie e salvare le piccole imprese? Certamente no. La tariffa però dipende dal costo generale del servizio. E questo costo potrebbe diminuire sensibilmente se solo si applicassero alla ditta le sanzioni, previste dal mancato rispetto del capitolato di appalto in molte sue parti (dallo spazzamento strade e parchi al taglio dell’erba lungo i marciapiedi).
Ad oggi l’unica sanzione comminata dal Comune nei confronti della Camassa è di 750€ (settecentocinquanta!). Se, nel corso di questi 2 ultimi anni, l’Amministrazione avesse comminato le giuste sanzioni, ad oggi il costo del servizio verrebbe da queste ammortizzato almeno in parte, agevolando così una riduzione della tariffa a carico degli utenti”. Il capogruppo di Forza Italia, Salvatore Orsomando mette sotto accusa il Pascucci Bis affermando: “L’Aumento della Tari è una sonora sberla per i cittadini e i commercianti della nostra città, già penalizzati per un servizio irrispettoso del capitolato e che grava su di una economia in caduta libera, orfana di una seria programmazione per il suo rilancio. Inoltre la conferma di un servizio lacunoso è stata data in varie occasioni dagli esponenti di questa maggioranza, che addirittura si sono esposti con dichiarazioni preoccupanti per le quali sembrerebbe che non sia stata elevata alcun sanzione, come stabilito dal capitolato d’appalto. Da questo aumento emerge il pressapochismo di un’amministrazione poco attenta e incompetente perché, pur consapevole di non poter più usufruire di 1 milione di euro una tantum ottenuto in precedenza , doveva ovviare con le dovute strategie e non smuovere solo la palude delle chiacchiere nel vano tentativo di rendere meno doloroso il balzello approvato da Pascucci e dalla sua maggioranza”. Per la Lega Salvini Premier Cerveteri, Vilma Pavin attacca: “Ulteriori aumenti della TARI votati in consiglio comunale da questa maggioranza che come al solito si nasconde dietro giustificazioni inesistenti perché è sotto gli occhi di tutti che il servizio di Igiene Urbana non funziona, che moltissimi servizi non funzionano o addirittura non sono mai stati avviati. Ci fanno sorridere le giustificazioni addotte o le comparazioni tra il nostro comune e i comuni limitrofi fatte dal vice sindaco Zito. Noi stiamo ancora aspettando che questa Società inadempiente e sottoposta a interdittiva antimafia sia sostituita. C’è una grave emorragia di denaro a fronte di un servizio scadente. Lo scorso anno, si abbassa la tari in occasione della “campagna elettorale”, e si diversificano le tariffe in base alle attività commerciali e la loro ubicazione, con un occhio benevolo verso quelle del centro storico sottoposte per un periodo a “stress” di lavori pubblici e quindi con ovvio passaggio limitato di clienti. Si approva, sempre in virtù dell’elezioni, che le nuove attività abbiano uno sconto, per incentivarne l’apertura. Rinnoviamo l’invito a tutti i consiglieri di maggioranza a leggersi bene il capitolato d’appalto ed il disciplinare tecnico prestazionale firmato l’8 aprile 2016, perché seppure non erano presenti nella vecchia legislatura in questa sono in aula e hanno l’obbligo morale e politico nei confronti dei cittadini, di controllare cosa deve mettere in atto questa società, e chiedere conto agli uffici preposti del perché si continuano ad emettere determine di pagamento a saldo delle fatture emesse dalla Asv/ Camassa senza applicare nessuna sanzioni.
Quindi cari consiglieri di maggioranza che sistematicamente alzate ed abbassate la manina limitandovi al solo gesto, leggete informatevi fate vostri gli atti emessi da chi vi ha preceduto…la legge non ammette ignoranza e diventa estremamente pericoloso oggi non essere bene informati i cittadini vedono e giudicano”.