Regione, Zingaretti supera il primo scoglio in Consiglio. Ma Pirozzi attacca: «È il caso di non essere ipocriti»

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Che nessuno abbia intenzione di mandare a casa Nicola Zingaretti, a parte le dichiarazione di principio dei pochi che hanno votato contro il bilancio della Regione, era noto già dall’insediamento dei consiglieri alla Pisana. L’anatra zoppa rappresentata da un governatore senza la maggioranza assoluta in Consiglio, ha superato il primo scoglio della manovra di bilancio approvata con i 25 voti favorevoli del centrosinistra cui si sono aggiunte 13 astensioni, cioè la metà dei consiglieri di opposizione. 

“Il M5s si è astenuto perchè dopo questi mesi di immobilismo il bilancio doveva essere sbloccato e le risorse dovevano tornare ai cittadini della nostra regione” ha spiegato la capogruppo, Roberta Lombardi. Salvo poi aggiungere “la nostra sarà una opposizione sui contenuti, abbiamo apprezzato che non ci sia stata da parte della maggioranza un pregiudizio sui temi del M5s. Speriamo di continuare a lavorare nell’interesse dei cittadini e non per pregiudizio politico”.

Ma forse più di quella dei grillini, che comunque nel dibattito d’aula hanno visto accolti dalla Giunta diversi loro punti (ad esempio 5 milioni di euro per le buche di Roma), e dei due consiglieri del gruppo Misto, Enrico Cavallari (fuoriuscito dalla Lega) e Giuseppe Cangemi (fuoriuscito da Forza Italia), ha sorpreso l’astensione di Sergio Pirozzi il quale per non venir accusato di essere stato sin dall’inizio una stampella di Zingaretti ha così commentato la sua astensione: “È il caso di non essere ipocriti. Se le opposizioni fossero state unite avrebbero eletto il presidente del Consiglio regionale e forse i due vicepresidenti”. Aggiungendo: ”Se domattina dieci consiglieri firmano la mozione di sfiducia a Zingaretti io sono l’undicesimo. Invito tutti a essere persone serie”. 

Ipotesi molto remota visto l’esito della votazione in aula che ha registrato solo l’opposizione di Forza Italia e dei Fratelli d’Italia.

La discussione in aula nei giorni precedenti non è stata una passeggiata non solo per gli emendamenti proposti  dalle opposizioni, ma anche perché non era dato per certo l’esito del voto.

Non a caso Zingaretti ha così commentato “le 13 astensioni di consiglieri delle opposizioni rappresentano un importante atto politico di responsabilità e serietà a favore dell’interesse del Lazio“. 

Giuliano Longo

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