Candidati o rischi il lavoro. Nei guai ex vicesindaco e assessore del Comune di Anagni

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Avevano tentato di costringere una 35enne con due bimbi a iscriversi alla loro lista elettorale, minacciando che altrimenti avrebbe potuto perdere il lavoro, ora sono stati condannati dal Tribunale di Frosinone a due anni di reclusione commutati in una multa di 18mila euro ciascuno con pena sospesa. Nei guai sono finiti l’ex vice sindaco e attuale assessore ai lavori pubblici del Comune di Anagni, entrambi candidati nella lista ‘Anagni domani’ a sostegno del candidato sindaco Daniele Natalia, che ora hanno 15 giorni per presentare opposizione al decreto penale di condanna emesso dal gip.

I fatti risalgono ai primi di maggio 2018, quando si stavano formando le liste per le comunali. La vittima aveva un contratto da vigilatrice scuolabus in scadenza a giugno, che avrebbe dovuto vedersi rinnovare nel settembre successivo. “Conoscevo Buccitti, era un amico di famiglia – racconta Cardinali all’Adnkronos – In vista delle comunali mi aveva contattata perché voleva a tutti i costi mettermi in lista, ma io gli spiegai che non era possibile, che mio cugino era candidato con Casapound e non volevo portargli via i voti. Lui però insisteva, diceva che voleva aiutarmi e che se non mi fossi candidata non sarei più stata tutelata, lasciandomi intendere che a settembre rischiavo di vedermi non rinnovato il contratto. Mi chiedeva: ‘tu quanti voti puoi sottrarre a tuo cugino?’. Mi disse che sarebbe tornato alle 18.30 con Pace per una risposta definitiva”. “Io avevo paura: ho due figli piccoli e il lavoro mi serve. Poi però ho pensato che è meglio perdere il lavoro che la dignità, così ho avvisato i carabinieri. A quel punto ho chiamato Buccitti e lo ho fatto venire a casa con Pace, come avevano chiesto, e ho registrato tutto. Una conversazione che non lasciava dubbi: se non ti candidi non ti tutela nessuno, mi dissero. E io li denunciai. Poi il contratto da vigilatrice scuolabus me lo hanno rinnovato, lo hanno rinnovato a tutti. Però alla dignità non ho rinunciato”, conclude Cardinali.

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