La truffa dei carabinieri a Colleferro: ecco il clamoroso raggiro

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In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – disposta dal Gip del Tribunale di Velletri – i Carabinieri della Stazione di Colleferro con l’ausilio in fase esecutiva dei colleghi di Napoli Arenaccia hanno arrestato un 50enne, di orgini napoletane, già conosciuto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile, insieme ad altri complici, di estrosione e rapina ai danni di una anziana donna, 85enne, di Colleferro avvenuta nel novembre del 2015.

Il raggiro presto è fatto, prima giunge una telefonato alla vittima da parte di un uomo, che si qualifica come capitano dei Carabinieri, e le riferisce che suo figlio è rimasto coinvolto in un incidente stradale e poiché l’auto è senza assicurazione sarà arrestato, poi il rimedio ossia la richiesta di 4000 euro per evitare l’arresto. Effettivamente dopo alcuni minuti si presentava a casa un uomo, che addirittura esibiva una finta tessera di riconoscimento di Maresciallo dei Carabinieri, a questo punto l’anziana donna sopraffatta dalla suggestione e dallo spavento gli consegnava 250 euro e 1400 dollari, ossia tutto il contante che in quel momento custodiva in casa. Quindi il finto “maresciallo” si allontanava dall’abitazione facendo perdere le sue tracce. Subito dopo la donna telefonava al figlio, che smentiva tutto ossia che non era stato arrestato e non aveva avuto nessun sinistro stradale.

A questo punto, sono partite le indagini dei Carabinieri della Stazione di Colleferro, e grazie agli accertamenti svolti, attraverso un’approfondita attività informativa, analisi di tutte le persone sospette identificate in quel periodo nel comune di Colleferro e l’analisi di numerosi tabulati telefonici, hanno permesso di identificare l’uomo che si era presentato presso l’abitazione dell’anziana donna. Grazie a questa meticolosa attività, i Carabinieri sono riusciti a disarticolare un gruppo criminale, che nel tempo pare si fosse specializzata in questo tipo di truffe.

Le indagini continueranno per l’identificazione del complice e verificare se l’arrestato si è reso responsabile di altri eventi criminosi analoghi.

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