Roma, scoppia nuova protesta dei commercianti

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Con l’emendamento approvato in Commissione Affari Costituzionali al Senato il settore del commercio ambulante è di nuovo precipitato nell’incertezza. Gli avviamenti aziendali, ad esempio, sono stati azzerati: un incubo per 196.000 imprese. Con questa politica sbagliata, il Governo ha fatto sì che l’Italia (e la Spagna, solo in parte) sia l’unico paese d’Europa ad aver incluso gli Operatori del Commercio su Aree Pubbliche nella Direttiva.
A chi dice che non possiamo non assoggettarci alla Bolkestein diciamo “basta bugie”!
È in atto il tentativo di annullare nel paese la “terza forma distributiva” a vantaggio di Cooperative e S.p.a: noi non lo permetteremo!
Ricordiamo al Governo e a tutta la politica che il testo approvato in commissione è in contrasto con il parere dell’Antitrust, con le richieste dell’Anci e delle venti sigle sindacali e associazioni nazionali che da mesi a gran voce chiedono il blocco dei bandi.
Non accetteremo passivamente che ci venga sottratta la nostra attività, avviata e fatta crescere con tanti sacrifici.
Le istituzioni sono ostaggio delle liti interne del primo partito di maggioranza: mentre il presidente del PD Orfini lancia appelli per bloccare i bandi, il suo partito non lo ascolta. E mentre il PD litiga, un’intera categoria commerciale viene precarizzata, lasciata nell’incertezza, indebolita fino all’annientamento. Ma noi non lo consentiremo, lo dobbiamo alla nostra dignità di lavoratori e alle nostre famiglie.

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