Un altro segnale di rottura nella maggioranza, forse il più grave dall’insediamento della giunta a Palestrina avvenuta nel 2014. Questa volta è infatti il principale partito alla guida del governo locale a gettare la spugna, dopo numerosi appelli in Consiglio, lettere e tentativi di ricucitura con il primo cittadino tutti andati a vuoto. Con una lettera datata 23 gennaio 2019 a firma anche del segretario del circolo Pd Benedetto Cilia e del capogruppo Pd Igino Macchi l’assessore Fiorella Tomassi ha rimesso la delega a nome del Partito Democratico. Una comunicazione di poche righe in cui si auspica la ripresa del “dialogo politico necessario a ricostituire la maggioranza di governo del Comune di Palestrina” al fine di riannodare i rapporti con tutte le forze politiche che nel 2014 hanno permesso l’elezione del sindaco in carica Adolfo De Angelis.
È l’ultimo atto di una lunga e tormentata vicenda politica iniziata con il passaggio all’opposizione dell’Udc, le dimissioni dell’assessora Fabiola Cilia e l’allontanamento del vicesindaco Manuel Magliocchetti. Decisioni “unilaterali”, per i principali partiti e liste, assunte “senza consultare le altre forze di governo” e ancorate su posizioni autoritarie che finora non hanno trovato alcuna giustificazione né in Consiglio né in altra sede. Non sono bastati i numerosi confronti in Aula, i documenti di Palestrina Popolare e Partito Democratico dello scorso dicembre, che di fatto chiedevano un azzeramento della giunta, ed è caduto nel vuoto anche il tentativo di mediazione del segretario provinciale del Pd Rocco Maugliani con il sindaco nella scorsa settimana.
«Avevo proposto al sindaco di avviare un percorso di confronto e dialogo con tutte le altre forze politiche che hanno portato alla vittoria nel 2014 – spiega Rocco Maugliani, segretario provinciale del Pd. E invece abbiamo constatato che allo stato attuale questo ennesimo tentativo di apertura e dialogo è fallito. L’evoluzione del quadro politico a Palestrina negli ultimi giorni è la conseguenza di questo atteggiamento di chiusura da parte del sindaco e del suo gruppo. Come Partito Democratico – continua Maugliani – esprimiamo rammarico per questa scelta del tutto incomprensibile e guardiamo con ottimismo alle future elezioni fedeli ai principi del pluralismo e della democrazia»
Oggi il Consiglio è spaccato e di fatto non esiste alcuna maggioranza per il prosieguo dei prossimi mesi di governo. Con una maggioranza bloccata, il Comune è di fatto fermo e immobile nella sua azione sul territorio. Una vicenda che assomiglia sempre più a un romanzo “tenebroso” di Vargas. Palazzo Verzetti è sempre più all’ombra, mentre tornano a risplendere vecchi locali e appartamenti dimenticati adibiti in questi giorni a circoli politici. Insomma siamo entrati in campagna elettorale e mai come quest’anno l’augurio per tutti i cittadini di Palestrina è che si faccia tutto in fretta perché la città ha bisogno di una nuova guida che si faccia interprete del cambiamento dei nostri tempi.