Mafia Capitale, Difesa Alemanno: «Va assolto, non ha preso soldi»

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“Quello che Franco Panzironi faceva in Ama non lo faceva con o per l’allora sindaco Alemanno, qui si vuole far passare Panzironi per uno strumento di Alemanno, che per la vicenda Mafia Capitale è stato archiviato. All’ex ad di Ama sono addebitate vicende che neanche hanno sfiorato Alemanno. Allora, come si fa a dire  che Panzironi faceva il lavoro sporco per Alemanno?”. Così in aula ha detto in aula gli avvocati Franco Coppi e Pietro Pomanti, difensori al processo di Mafia Capitale che vede imputato l’ex sindaco di Roma per corruzione e finanziamento illecito. Il pm Luca Tescaroli nella sua requisitoria di venerdì scorso ha parlato di Panzironi come uno degli “uomini di fiducia” dell’ex sindaco, definendolo “strumento operativo impiegato dal Sindaco per la gestione soprattutto di AMA spa che si è interfacciato direttamente con l’imprenditore Salvatore Buzzi per riscuotere le indebite utilità e tessere la trama corruttiva oggetto di contestazione”. Una linea non condivisa dalla difesa. “Nella requisitoria del processo ‘Mafia Capitale’ si è sostenuto che Alemanno facesse il lavoro sporco per Panzironi, qui invece oggi si sostiene il contrario e si dice che è Panzironi a fare il lavoro sporco per Alemanno” hanno sottolineato i legali.

Eppure la procura ha ritenuto che Franco Panzironi, ex ad di Ama nonche’ segretario della Fondazione Nuova Italia, sia stato per anni lo strumento nelle mani di Alemanno. Ipotesi che gli avvocati Pomanti e Coppi hanno definito “inverosimile e poco plausibile. Come si puo’ pensare che Alemanno, primo cittadino di una citta’ tra le piu’ grandi d’Europa, in cui si svolgono milioni di gare d’appalto e si muovono miliardi di euro, abbia concorso nella corruzione di una sola gara, la 18/11 di Ama, per poi assicurarsi attraverso lo schermo della Fondazione a lui riconducibile 58mila euro lordi, pari a 40mila euro netti, per giunta fatturati e dichiarati?”. Per la difesa, “sbaglia la procura a unire la figura di Panzironi a quella di Alemanno. Anzitutto il processo Mafia Capitale rappresenta un materiale probatorio in fase evolutiva, perche’ la Cassazione deve ancora pronunciarsi. E poi basta vedere che cosa e’ successo tra il primo e secondo grado. Quanto accaduto la’ non puo’ non avere rilevanza in questo processo. Se e’ vero che Panzironi e’ indicato come l’uomo sporco di Alemanno, non si spiega come mai l’ex sindaco nel processo di Mafia Capitale non figura come concorrente nei reati contestati all’ex ad di Ama. Perche’ Panzironi risponde di vari capi di imputazione, e Alemanno no? Perche’ a Panzironi e’ contestato l’aggravante agevolatrice del metodo mafioso con l’articolo 7 e ad Alemanno no? Perche’ Panzironi e’ concorrente esterno nel sodalizio mafioso e Alemanno no?”, hanno osservato i difensori.

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