È il rosso il colore simbolo della protesta per dire “basta” agli abusi ed alle sopraffazioni. In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Roma come le principali città italiane, si tinge di rosso. Di rosso, si illumina il Palazzo Senatorio, rossi gli striscioni disseminati per la capitale con la scritta: “Impegnamoci contro la violenza sulle donne. Roma dice no!”.
Dopo il lancio dell’iniziativa sul web da parte di alcune giornaliste e le adesioni raccolte da Amnesty International, responsabili di centri antiviolenza e associazioni, l’Usi (Unione Sindacale Italiana) ha indetto lo sciopero invitando i lavoratori con qualsiasi contratto e di qualsiasi comparto di appartenenza a scendere in piazza indossando un indumento rosso per opporsi allo sfruttamento sul lavoro ed alla violenza di genere e garantendo nelle scuole e nel comparto sanità la prestazione dei servizi essenziali.
Alle 14 a largo di Torre Argentina in una delle principali postazioni della campagna Noino.org promossa da Roma Capitale e dalla Regione Lazio, il sindaco Ignazio Marino ha incontrato le associazioni promotrici e i cittadini, invitandoli ad aderire. “Il fatto che oltre l’80% dei casi di violenza denunciati avvenga per opera del patner deve ormai portarci a considerare il femminicidio un fenomeno strutturale e culturale.E’ quindi indispensabile un’educazione adeguata fin dalle scuole”.
“È doveroso l’impegno del Comune per rafforzare i centri antiviolenza,ne parlo anche pensando all’approvazione del bilancio dell’anno prossimo”, dichiara Alessandra Cattoi assessore alle Pari Opportunità. Alle 17 l’incontro in piazza del Campidoglio con i consiglieri e assessori capitolini organizzato dalla Casa Internazionale delle Donne in collaborazione con Cgil Roma e Lazio, Punto D, Pangea Onlus e Be Free,per esprimere una ferma condanna della violenza di genere.
Chiara Maria Sole Bravi
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