Sgombero piazza Indipendenza, soluzioni del Comune non gradite

Sembra che per gli occupanti i posti letti proposti siano troppo distanti dal centro. Ecco cosa ha detto Serra prefetto ai tempi di Veltroni

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Scontri piazza Indipendenza

Sono stati sgomberati alle prime ore del mattino i giardini di piazza Indipendenza, abusivamente occupati da circa 100 cittadini stranieri che da anni occupavano lo stabile di via Curtatone. 

L’intervento – si legge in una nota della Polizia – si è reso urgente e necessario dopo il rifiuto di ieri ad accettare una sistemazione alloggiativa offerta dal comune di Roma, ma soprattutto per le informazioni di alto rischio pervenute, inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e bottiglie incendiarie.

“All’atto dell’intervento, infatti, le forze dell’ordine sono state aggredite con lancio di sassi e bottiglie. Utilizzate bombole di gas aperte messe in sicurezza grazie al repentino intervento dei poliziotti. Usato contro gli agenti anche peperoncino. L’ uso dell’idrante ha evitato che venissero accesi fuochi e liquidi infiammabili. Due fermati al momento”.

Dopo dopo lo sgombero avvenuto all’alba le forze dell’ordine si sono di nuovo schierate in tenuta anti sommossa e hanno azionato l’idrante per liberare la piazza dove si trovano ancora un gruppo di migranti, principalmente donne che per evitare lo sgombero si sono inginocchiate per terra con le braccia alzate.

Nel frattempo veniva liberato anche il palazzo di via Curtatone, dove nei giorni scorsi avevano potuto fare rientro circa 80 rifugiati più “fragili”, come donne, bambini e disabili che sono stati trasferiti in un altro luogo. 

In merito alla vicenda, intervistato dal Messaggero, Achille Serra prefetto ai tempi di Veltroni, faceva notare che «se si sgomberano centinaia di persone e non si trova un’alternativa il rischio è che questi profughi diventino delle mine vaganti per le strade della città». Quindi «nel momento in cui si ravvisano invece delle locazioni alternative non è tollerabile l’opposizione degli occupanti». 

Per quanto riguarda il ritardo del Comune nel reperire urgenti soluzioni alternative motivato dalla impossibilità di compiere il censimento delle persone di trasferire, Serra ha obiettato «mi suona molto strano, perché sgomberi di queste porzioni non si organizzano in due ore, ma dopo incontri e colloqui costanti tra il prefetto, il sindaco e tutte le autorità preposte».

D’altra parte le soluzioni sino ad oggi trovate pare non fossero gradite da molti accampati nei giardini della piazza perché lontane dal centro dopo che nel pomeriggio di ieri il Comune aveva offerto loro posti letto in zona Torre Maura e Boccea.  

Giuliano Longo

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