Roma, massacrato di botte dopo una lite: è in fin di vita

L’episodio all’interno del campo nomadi di via Candoni

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Ancora tutti da chiarire i motivi che hanno spinto un 45enne di origini rom, a picchiare selvaggiamente un uomo di 57 anni, riducendolo in fin di vita.

I FATTI – I fatti sono accaduti nella tarda serata di ieri all’interno del campo nomadi di via Candoni.
Dopo la segnalazione al 113, sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato San Paolo che, una volta accertata la veridicità della notizia, non hanno potuto fare altro che affidare l’uomo alle cure degli operatori del 118, che lo hanno trasportato d’urgenza in ospedale.
Le sue condizioni sono apparse subito gravi e i medici lo hanno già sottoposto a 2 delicatissimi interventi chirurgici alla testa.

LE INDAGINI – Sul piano delle indagini, nonostante il muro di omertà eretto dagli stessi occupanti del campo, che non hanno voluto in nessun modo collaborare con gli investigatori, i poliziotti sono riusciti comunque a ricostruire i momenti più tragici della vicenda e a dare un nome al probabile aggressore.
Braccato dalla Polizia, capendo di non avere più possibilità di fuga, il presunto aggressore si è presentato, insieme al figlio di 10 anni, presso i Carabinieri di Villa Bonelli, i quali dopo averlo identificato, lo hanno consegnato alla Polizia di Stato.

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Ascoltato dagli agenti, l’uomo ha dichiarato di non avere nulla a che fare con il ferimento del 57enne, che ieri sera, a seguito di una spinta datale dal figlio minore, sarebbe caduto all’indietro battendo il capo. Apparso evidente il tentativo dello stesso di depistare le indagini, accusando il figlio minore non imputabile, al termine degli accertamenti gli agenti hanno proceduto al suo Fermo.
Messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il 42enne è stato condotto in carcere.

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