Mafie, nel Lazio boom di aziende confiscate

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Il Lazio con 1270 beni immobili, dopo Sicilia, Campania, Calabria, Puglia e Lombardia, è la sesta regione in Italia per numero di beni confiscate alle mafie. Di questi il 65,7% è attualmente sotto la gestione dell’Agenzia Nazionale dei Bene Sequestrati e Confiscati, la parte restante è invece già stata destinata prevalentemente ai comuni. Soltanto in provincia di Roma, le aziende confiscate sono state 464 e i beni immobili 721. «I comuni del Lazio interessati dalla confisca di almeno un immobile sono 86 – si legge in una nota della Regione – ossia il 28% dei comuni laziali». Circa il 90% di questi comuni sono localizzati nelle province di Roma, Frosinone e Latina. Complessivamente ci sono 100 beni immobili confiscati in provincia di Frosinone, 410 in provincia di Latina, 9 in provincia di Rieti, 30 in provincia di Viterbo e 721 in provincia di Roma. I comuni in cui si registra il maggior numero di immobili confiscati sono: Fiuggi con 14 in Provincia di Frosinone, Cisterna di Latina, Sabaudia e Fondi in Provincia di Latina rispettivamente con 98, 76 e 71, Tarquinia in provincia di Viterbo con 12 e Velletri in provincia di Roma con con 41. Nella città di Roma risultano ben 446 beni confiscati. Per quanto riguarda le aziende il Lazio con 523 aziende confiscate è la terza regione dopo Sicilia e Campania. Nel Lazio complessivamente le aziende confiscate sono 523, di cui 98 risultano già destinate ad affitto vendita o liquidazione (18,7%), 485 (81,3%) in gestione all’amministrazione giudiziaria o Anbsc. Il fenomeno coinvolge tutte le province anche se in maniera molto marginale quella di Viterbo (soltanto 4 aziende confiscate). La quasi totalità delle aziende confiscate è localizzata nelle provincie di Roma (88% circa) e Latina (8,6%).

Nel dettaglio in provincia di Frosinone risultano 9 aziende confiscate di cui 6 in maniera definitiva, in provincia di Latina 45 di cui 28 in via definitive, in provincia di Rieti 1, in provincia di Viterbo 4 e in provincia di Roma 464 di cui 197 aziende in confisca definitive. Roma con 409 è la città con il maggior numero di aziende confiscate. In linea con la tendenza nazionale la forma giuridica più ricorrente tra le aziende confiscate è quella a responsabilità limitata che rappresenta il 76% del totale. I settori prevalenti in cui operano le aziende confiscate sono attività immobiliari,servizi alle imprese,costruzioni,informatica,commercio, attività di ristorazione e alberghiero.

«La fotografia che presentiamo grazie ai dati dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati e del Dipartimento per le Politiche di Coesione di Palazzo Chigi, è il frutto dello splendido lavoro del Procuratore Giuseppe Pignatone, del coordinatore della Dda Michele Prestipino, del Presidente della sezione del Tribunale di Roma per le Misure Preventive Guglielmo Muntoni e di tutte le Forze di Polizia che a Roma e nel Lazio esprimono eccellenze investigative di grande qualità – ha affermato Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio – Quelli sulle confische sono numeri che indicano il radicamento delle mafie nel Lazio, cifre che lanciano una sfida a tutte le Istituzioni affinché venga posto come tema cruciale dell’agenda del governo locale il rilancio del riutilizzo sociale dei beni confiscati affermando un principio di valore culturale etico educativo nella lotta alle mafie che ci deve vedere tutti protagonisti. Noi come Regione nelle prossime settimane illustreremo il nostro impegno».

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