L’assessore al sociale Rita Cutini è sicuramente una sociologa di fama e poi ha il vantaggio di provenire da quel “potere forte” (eh si caro sindaco, anche questo lo è) rappresentato dalla comunità di Sant’Egidio che riuscì a mettere sotto scatto Gianni Alemanno sulla questione dei rom. Eppure….una cosa è fare il sociologo degli ultimi chinandosi dolente sulle loro miserie, altro è amministrare senza soldi in cassa quel coacervo di interessi, attività, occupazione, assistenza e tanto altro ancora rappresentato a Roma dalle cooperative sociali.Centinaia di addetti, anche svantaggiati, che “surrogano” il pubblico (il Comune) in tutta una serie di attività che vanno dall’assistenza/sorveglianza dei nomadi, alla cura dei giardini, alla emergenza alloggiativa ecc. E sono proprio le cooperative sociali di tipo b che, come si deduce dalla lettera che riportiamo di seguito, che oggi sono con le spalle al muro e rischiano di pagare il prezzo degli inevitabili tagli al bilancio comunale. Per cui Marino, che non vuol passare alla storia come il sindaco che aumenta le tasse, rischia di mettere in ginocchio quel privato sociale che fu vanto di Rutelli e Veltroni.Il fatto è che oggi tutte le cooperative di tipo b, di qualunque colore ed ispirazione ideale, sono in rivolta e lunedì (dopodomani) a partire dalle 9 del mattino metteranno sotto assedio l’assessorato. E da cronisti, per le passate esperienze, possiamo assicurare la Cutini che sarà una protesta molto rumorosa. La lettera sottostante spiega tutto, ma non dice che oggi l’assessora non sa che pesci pigliare.Dopo incontri informali e un documento unitario, gli esponenti delle cooperative riescono ad incontrare l’assessore il 25 settembre senza la direttrice dipartimentale dott.a Acerbi. Incontro interlocutorio. La Cutini prende tempo e rinvia a giovedì 10 senza che anche questa volta la direttrice si presenti. Ancora nulla di fatto. E allora via con la protesa DURA.
Roma, l’assessore Cutini ai ferri corti con le coop sociali
Prevista per lunedì, a partire dalle 9 del mattino, una protesta “rumorosa” sotto l’assessorato