Che Alfredo Romeo sia una vera e propria potenza nella gestione a livello nazionale ed europea di pubblici patrimoni abbiamo già scritto in precedenza ma che il suo peso a Roma sia più che significativo è dimostrato dal contratto di affidamento “dei servizi di gestione integrata amministrativa, tecnica” del patrimonio immobiliare capitolino.
Certo, nel 2008 Alemanno fece la mossa di sottrarre al gruppo napoletano quel contratto pluriennale di 720 milioni di euro per la manutenzione stradale prendendo spunto da alcune vicende giudiziarie dell’imprenditore proprio nella sua Napoli, ma si guardò bene dal dire che a Romeo rimaneva il contratto di affidamento sopracitato, siglato dall’amministrazione Veltroni il 30 settembre 2005 per la durata di 7 anni. E non si tratta certo di un affidamento da poco perché la Romeo si occupa di censire il patrimonio in tutti i suoi aspetti amministrativi e legali oltre alla parte più succosa rappresentata dalla manutenzione vera e propria di questi immobili che va dall’intervento degli impianti antincendio, al verde, alla pulizia, al riscaldamento, alla riscossione dei fitti soprattutto (ma non solo) per gli alloggi Erp. Insomma, un contrattino del valore di circa dieci milioni anno.
Succede che il 27 aprile del 2011 alla Romeo Gestioni viene affidata per 18 mesi la gestione anche del servizio di dismissione degli alloggi popolari con scadenza in regime di proroga il 20 ottobre dello scorso anno. Un contratto che prevede la due diligence tecnico catastale e amministrativa e l’emissione dei ratei di pagamento degli alloggi venduti con facoltà di gestire i relativi mutui.
Ma è proprio a questo punto che ci si inoltra nel porto delle nebbie perché risulta che la municipalizzata Risorse per Roma attende una delibera che dovrebbe affidarle tutte le dimissioni. E la Romeo cosa centra? Beh, probabilmente potrebbe svolgere un ruolo di consulenza per RpR che nel frattempo si è attrezzata per affrontare l’oneroso impegno della vendita del patrimonio. Tanto che i vertici della municipalizzata hanno recentemente deliberato un nuovo organigramma societario con l’istituzione del Dipartimento Patrimonio con tanto di direttori e nuovi responsabili. Figuratevi il casino che travolgerebbe la municipalizzata ove la promessa delibera di affidamento venisse disattesa.
Di certo, per ora, c’è che i due contratti, sia quello di gestione che quello per l’affidamento o la consulenza alla vendita, sono ampiamente scaduti. Nel frattempo si parla di una proroga di 6 mesi , anche se non è chiaro se prima o dopo l’approvazione del bilancio 2014. La partita sarebbe nelle mani del vice sindaco Luigi Nieri che sembra se la stia prendendo con calma.
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