Si apprendono altri particolari sull’incontro avvenuto tra Ignazio Marino e l’imprenditore cinese Wang Chaunfu: infatti potrebbe essere proprio quell’azienda, che vanta ormai 180.000 dipendenti, a fornire i mezzi elettrici di trasporto per Atac. Il magnate cinese è a capo della Byd (Built Your Dreams) nata inizialmente per produrre batterie telefoniche e che oggi opera anche nel settore automobilistico soprattutto nella produzione di batterie per automobili e mezzi elettrici.
IL MAGNATE DEI BUS – Il 43enne imprenditore è stato per diversi anni ricercatore e consulente del governo della Repubblica Popolare sino a quando giovanissimo, nel 1995, ha fondato con il cugino la sua società che nel 2009 aveva un giro di quasi 5 miliardi di dollari. Considerato. Fra i primi 40 uomini più ricchi del mondo pare che Wang alla fine dell’anno scorso abbia avuto problemi con la Russia a causa della drammatica caduta del rublo. Ora la sua azienda dovrebbe fornire 1800 mezzi di trasporto che Atac sta pensando di acquistare in leasing. L’operazione da quasi 1 miliardo di euro verrebbe spalmata in diversi anni. E proprio la scorsa settimana ieri i dirigenti della municipalizzata hanno potuto osservare da vicino alcuni autobus elettrici della Byd in via Prenestina.
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DIRETTORE GENERALE – Nel frattempo Atac si prepara a nominare un nuovo un nuovo direttore generale dopo l’addio di Antonio Cassano avvenuto l’anno scorso, e per questo è pronto il bando pubblico per trovare il dirigente che ricoprirà questo ruolo senza assumere quello di amministratore delegato. Anche Cassano lavora attualmente per un’azienda cinese come nuovo direttore operativo della King Long Italia, la costola nostrana della società cinese di Taiwan che produce bus.
PARTNERSHIP ANNUNCIATA – Va ricordato che in dicembre fu proprio l’assessore comunale ai Trasporti Guido Improta ad annunciare (senza rivelarne il nome, salvo poi smentire di aver mai parlato di King Long) una nuova partnership con una società cinese. Resta da vedere se nei contatti con la Byd sia contemplata anche la possibilità di un ingresso societario della società cinese in Atac. Comunque quando si tratta di business la trasparenza non pare d’obbligo, proprio per non pregiudicare le trattative milionarie che a quanto pare vanno avanti da mesi.
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