Zingaretti: «La sanità in provincia riparte»

Intervista al presidente della Regione Lazio

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La sanità in provincia di Roma finalmente non si taglia più ma anzi cresce: nascerà l’ospedale dei Castelli; abbiamo salvato dalla chiusura prevista dal decreto 80 del 2010 gli ospedali di Subiaco, Bracciano e Monterotondo; dopo anni sono ripartite le assunzioni di personale medico e infermieristico; stiamo sostituendo il parco ambulanze. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sintetizza così il lavoro nella sanità fatto nel territorio della Provincia di Roma.

Presidente recentemente insieme al Ministro Lorenzin ha firmato un accordo per nuovi investimenti in tutto il territorio del Lazio. Come cambieranno le strutture della Provincia di Roma?

«Finalmente il Lazio torna ad investire fondi sugli ospedali. Partiamo dalla cifra: su un totale di  264 milioni di euro investiamo oltre 55 milioni di euro sul territorio della Provincia di Roma. Questi soldi saranno spesi nell’ammodernamento o realizzazione di nuove strutture sanitarie. Gli interventi riguarderanno l’adeguamento, messa a norma e implementazione tecnologica delle strutture di Asl e Aziende ospedaliere. Venticinque milioni della cifra saranno dedicati al nuovo ospedale dei Castelli che aprirà all’inizio del 2018. Desidero poi evidenziare lo stanziamento per l’area di Anzio e Nettuno, che è stata sempre trascurata. Poi investimenti per Tivoli, Colleferro, Palestrina, Subiaco, Frascati, Civitavecchia. Insomma denaro che servirà a rendere più efficiente, più sicura e più moderna l’intera rete ospedaliera della Provincia di Roma».

Presidente, in questi giorni inaugurerà il reparto di lungodegenza dell’ospedale di Subiaco, un investimento che dà nuova vita all’ospedale di uno dei Comuni della provincia di Roma dove sono stati fatti in questi anni numerosi investimenti. Ci racconta i particolari?

«Come ho già detto il periodo della distruzione della sanità è finito, ora siamo nella fase della ricostruzione. Per quanto riguarda Subiaco non solo abbiamo mantenuto la promessa di tenere aperto l’ospedale, ma lo stiamo rilanciando con nuovi investimenti e assumendo personale. Nel nosocomio investiamo 1 milione e 385 mila euro per il nuovo reparto di medicina generale che avrà  30 posti letto, di cui 10 per la lungodegenza. Una parte di queste risorse arriva dalla battaglia all’evasione fiscale grazie dalla quale abbiamo recuperato 12,4 milioni di euro, che stiamo utilizzando per migliorare la sanità nelle province del Lazio e che si integrano con gli altri importanti investimenti che abbiamo destinato al rinnovamento del sistema sanitario regionale. Sembrava impossibile solo tre anni fa, ma la sanità del Lazio sta cambiando volto».

Parliamo di nuove assunzioni di personale, da sempre un tasto dolente per la sanità regionale.

«Dopo 10 anni di blocco delle assunzioni, la Regione Lazio è tornata ad assumere. Il personale è una parte fondamentale di un buon sistema sanitario e la carenza di organico per anni ha gravato sulla qualità dei servizi offerti, costringendo i lavoratori a fare il proprio dovere in condizioni spesso complicatissime. Noi abbiamo parzialmente messo fine al blocco, possibile anche grazie al risanamento dei conti. In tutta la regione, dall’anno in corso fino al 2018, entrano in servizio circa 1.200 operatori tra medici, infermieri e tecnici. Delle 1.200 assunzioni, la metà, circa 600 unità, riguarda precari con più di tre anni di servizio nella sanità regionale. Per il territorio di Roma e provincia si passa dalle 53 assunzioni del 2013 alle 234 del 2016. Non sono numeri, ma persone che hanno un ruolo delicatissimo e fondamentale per la salute pubblica e che ci aiuteranno a dare ai cittadini cure e assistenza migliori».

Sul nuovo ospedale dei Castelli cosa può dirci?

«Sarà uno degli ospedali più moderni e innovativi d’Italia, con tecnologie all’avanguardia. È un lunghissimo percorso iniziato quasi dieci anni fa, siamo al rush finale, puntiamo alla fine del 2017 di aprirlo, massimo inizio 2018. Sarà all’avanguardia, coprirà un territorio immenso fuori dalla Capitale. Vorremmo portare qui un Dea di primo livello e cure di grande qualità perché una delle cose positive è l’umanizzazione delle cure».

Presidente qualche giorno fa è stato a Fregene in occasione dell’inaugurazione di una piazzola per l’elisoccorso. Come sta cambiando la rete dell’emergenza?
«Con quella di Fregene arriviamo a 42 piazzole per elisoccorso nel Lazio: quando siamo arrivati ce n’erano solo 22. Abbiamo praticamente raddoppiato il numero di elisuperfici. Ciò significa, di fatto, che stiamo riducendo al minimo in tutta la regione i tempi di azione: basti pensare che prima in caso di incidente sulle grandi arterie si bloccava tutto, ora invece grazie a questa rete gli interventi sono immediati. In pochi mesi, abbiamo creato una tra le reti di elisoccorso più avanzate in Italia, con voli garantiti H24. Non si tratta però di un intervento isolato, ma una parte di progetto più ampio di rilancio del sistema dell’emergenza del Lazio, che stiamo realizzando passo dopo passo»,

Come procederà la sostituzione dei mezzi dell’Ares 118?

«Abbiamo investito circa 7 milioni di euro per l’acquisto di 86 nuove ambulanze che vanno a sostituire quasi in toto il parco mezzi di Ares 118. Quando siamo arrivati, gli operatori ci segnalavano la difficoltà e il pericolo ad operare con mezzi con 400.000 chilometri sulle ruote. Ora stiamo  dando  loro nuove ambulanze, dotate di tecnologie modernissime, per consentire di svolgere al meglio il loro lavoro preziosissimo al servizio della comunità».

Un’altra grande frontiera è quella della cosiddetta sanità di prossimità. A che punto siamo?

«La scommessa è realizzare una vera rivoluzione dei servizi. Un tassello fondamentale è la costruzione di un sistema per la salute di prossimità e di servizi più accessibili e vicini alle persone. Questa rete sta prendendo forma, con strutture e prestazioni che prima non c’erano. Penso – per fare l’ultimo esempio in ordine di tempo – alla Casa della Salute di Zagarolo, che abbiamo aperto a giugno: qui vengono erogati servizi sanitari di prossimità e sono presi in carico pazienti con patologie croniche come il diabete. Di strutture come questa, ne abbiamo aperte 10 in tutto il Lazio. Ne apriremo altre 8 entro l’anno. Uno dei servizi che saranno erogati dalla Casa della Salute di Zagarolo è quello dell’apertura del poliambulatorio anche nei weekend e nei festivi: un’altra delle innovazioni che abbiamo portato nel Lazio. Grazie all’accordo con i medici di medicina generale siamo partiti proprio da Roma con l’apertura nei weekend e nei festivi di 17 poliambulatori. Fino ad oggi hanno usufruito del nuovo servizio oltre 70.000 cittadini.

Chiaramente molto c’è ancora da fare, ma possiamo dire che grazie a un lavoro straordinario, stiamo realizzando qualcosa che fino a poco tempo fa sembrava impossibile nella nostra regione, una vera e propria svolta nella sanità. La strada intrapresa è quella giusta, andiamo avanti così. Continuiamo a cambiare in meglio la sanità del Lazio».

di GIULIANO LONGO

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