Roma, società partecipate in giunta: i nodi Eur e Adr

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Spetterà all’assessore al Bilancio Marcello Minenna portare in giunta mercoledì prossimo il piano per la dismissione delle 30 società capitoline eccettuate quelle che erogano servizi pubblici o siano quotate in borsa. Lo prevede il decreto legislativo sul riordino delle partecipate del ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia.

LASCIARE LE QUOTE DI 30 AZIENDE

In Regione il processo è già avanzato, ma per il Campidoglio si tratta di cedere le quote o l’integrale proprietà di circa 30 partecipate eliminando gli sprechi e concentrando le risorse sui servizi essenziali. Una operazione che era nei programmi di Ignazio Marino (ancor prima del decreto Madia) il quale pubblicamente non si capacitava del perché il Comune dovesse vendere medicinali o produrre polizze assicurative.

SEI MESI PER APPLICARE LA LEGGE

Poi, come al solito quando si tratta di riforme, tutto si bloccò per resistenze anche sindacali. La legge nazionale prevede che entro sei mesi gli enti locali e le altre amministrazioni pubbliche dovranno presentare i piani di razionalizzazione nei quali dovranno essere indicate le partecipazioni che dovranno venir dismesse o liquidate a partire da quelle senza dipendenti, in perdita costante o con fatturati inferiori a 500 mila euro. Oltre a ciò il Comune e le municipalizzate ‘utili’ dovranno cedere sul mercato i propri pacchetti. Secondo “Il Messaggero” significa che Ama dovrebbe dismettere le sue partecipazioni in Roma Multiservizi, Fondazione Insieme per Roma, Cisterna ambiente, Centro sviluppo materiali, Polo tecnologico industriale romano e Assicurazioni di Roma. L’Atac invece dovrà cedere i pacchetti di Trambus open, Bravobus, Sms Sicurezza mobilità, Consel Scarl, Banca Etica, Polo tecnologico/ industriale romano, Officina grandi riparazioni, Atac Patrimonio e Assicurazioni di Roma. Risorse per Roma dovrebbe vendere la sua partecipazione in Alta Roma, mentre Zètema dovrebbe fondersi con l’azienda speciale Palaexpo e il Sistema delle Biblioteche centri culturali. Aequa Roma dovrebbe ottenere un nuovo contratto di servizio per le  riscossioni del Comune. Poi ci sono da cedere le quote minori in altre società quali Aeroporti di Roma (1,3% del pacchetto azionario), Centro agroalimentare romano (28,3 %), Centro ingrosso fiori (8,8%), Centrale del Latte (6,7%) ed Eur Spa (10%).

I NODI DI EUR E AEROPORTI

Tuttavia a nostro avviso, risulta difficile la Cessione delle quote di Eur Spa e Aeroporti di Roma perché ci risulta che gli amministratori di queste due società abbiano, per ovvi motivi, tutto l’interesse ad una interlocuzione costante con il Campidoglio che meglio potrebbe essere rappresentata dall’attuale partecipazione azionaria. Più in generale sarebbe interessante quantificare gli utili che deriverebbero al Comune da tutte queste dimissioni azionarie, mentre per Farmcap e Assicurazioni di Roma sarà interessante vedere se la giunta 5stelle riuscirà nell’intento sul quale Marino ha fallito.

Giuliano Longo

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