Roma, in pezzi la Giunta Raggi: lasciano Raineri e Minenna

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Colpo di scena nella giunta capitolina. Nella notte sono arrivate, dopo soli due mesi di incarico, le dimissioni del Capo di Gabinetto Carla Raineri e dell’assessore al Bilancio Marcello Minenna che la Raineri aveva sostenuto.

QUESTIONE DI TRASPARENZA

La spiegazione va ricercata, almeno a stare alle parole ufficiali della sindaca pentastellata, in una questione di trasparenza. «Sulla base di due pareri contrastanti – spiega Raggi su Facebook – ci siamo rivolti all’ANAC che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina della Dott.ssa Carla Romana Raineri a Capo di Gabinetto va rivista in quanto “la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l’articolo 90 TUEL” e “l’applicazione, al caso di specie, dell’articolo 110 TUEL è da ritenersi impropria”. Ne prendiamo atto. Conseguentemente, sarà predisposta l’ordinanza di revoca».

REVOCA O DIMISSIONI?

Ma a quanto pare il capo di Gabinetto, questa estate al centro di roventi polemiche politiche per il suo stipendio di magistrato mantenuto anche in Campidoglio, ha detto di essersi dimessa prima della revoca. Ancora ignote invece le motivazioni delle dimissioni di Marcello Minenna, uomo Consob (a lui invece era stato contestato il doppio incarico) cui sono stati affidati nei mesi scorsi numerosi e importanti dossier della Capitale.

GIUNTA IN PEZZI

I due si sarebbero dimessi nella notte tra mercoledi e giovedì, mentre intorno alle 5 del mattino sarebbero apparsi sul profilo pubblico di Facebook della sindaca le prime spiegazioni sull’accaduto. Perde i primi pezzi così la giunta Raggi, nei giorni in cui si riapre il confronto su temi come trasporti, rifiuti e Olimpiadi.

PRIMI COMMENTI POLITICI

Fra i commenti politici che hanno fatto seguito all’annuncio della Raggi quello del consigliere capitolino Marco Palumbo  per il quale in appena due mesi la giunta 5stelle  «ha detto no alle Olimpiadi, bloccato lo stadio della Roma, affossato la ristrutturazione delle Torri all’Eur, sepolto il futuro della Fiera di Roma» con le recenti dimissioni che testimoniano come Roma «è in mano a dei dilettanti allo sbaraglio, arroganti e incapaci, che pensano solo ai super stipendi per i loro collaboratori e a farsi la guerra per far prevalere la propria corrente a 5 stelle»

Mentre per il senatore Stefano Esposito assessore Pd negli ultimi tempi dell’amministrazione Marino, con queste dimissioni «Roma rischia di piombare nel caos per la lotta intestina tra pentastellati.»

Francesco Unali

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