Lampedusa – Dall’orizzonte in poi è il film in due puntate che Rai Uno trasmetterà questa sera e domani, martedì 20 e mercoledì 21, in prima serata. Protagonista maschile della fiction Claudio Amendola, che veste i panni del maresciallo della Guardia Costiera Serra.
Una storia che l’attore romano ha voluto narrare in prima persona dopo essere stato letteralmente “fulminato” da un racconto in tv. «Circa tre anni fa mi sono davvero emozionato ascoltando a “Vieni via con me” il racconto del capitano Selleri. Mi ha colpito l’umanità del racconto, e oggi sono felice e orgoglioso di questo lavoro».
Un film in due puntate che è entrato nell’animo dei protagonisti, che hanno vissuto dal vivo il dramma degli sbarchi, e le storie di chi sta tutti i giorni al fianco dei migranti. «C’è un duplice impatto – spiega Claudio Amendola -. Da una parte si nota la disinformazione su questo argomento, e vedi la propaganda che se ne fa anche a livello politico, ma senza che qualcuno vada a vedere da vicino cosa accade davvero. Dall’altro lato c’è una grande organizzazione da parte di chi salva vite umane e gestisce i centri di accoglienza. Lì l’emergenza è quotidiana, e credo che sfruttare un momento di caos sia disumano. Noi abbiamo una grande responsabilità verso gli altri paesi. Qui si parla di un popolo, di Lampedusa, di uomini meravigliosi della Guardia costiera. Ho imparato che ci vuole un grande cuore per stare in mare per tanti anni a salvare vite umane».
Da questa esperienza l’attore ne è uscito «più ricco, consapevole e convinto di alcune certezze. Ho imparato ad apprezzare, fra tante brutture, il nostro paese che invece sa dare solidarietà a chi è in difficoltà». Ma come hanno preso la fiction gli abitanti dell’isola? «I primi giorni erano curiosi, quasi sospettosi – spiega Amendola -, non sapevano cosa stavamo facendo. Quando hanno capito la linea del film sono stati molti collaborativi, contenti e premurosi nel chiederci di dire la verità, che Lampedusa non è un’isola assediata, dove i migranti scorazzano e io mi sto impegnando per questo. I giorni in cui non ho lavorato stavo in un posto meraviglioso, un paradiso terrestre».
Un ritorno in Rai con un grande film… «Sono molto grato alla Rai che ha voluto impegnarsi a raccontare questa storia, e soprattutto per la doppietta con Fuocoammare che verrà trasmesso a breve su Rai Tre, e poi la puntata speciale di Porta a Porta sulla fiction (in onda ieri sera, ndr). Questo è davvero un servizio pubblico, e noi vogliamo che si parli di questo tema delicato e importante».
È stato difficile entrare nella parte? «Essere un capo vuol dire anche non farsi prendere dalle emozioni dell’uomo e del momento, non è facile. Noi poi in questo film vogliamo portare l’attenzione non sul numero di migranti ma sui singoli, sulle loro storie».
Progetti in cantiere? «Tanti a partire dall’uscita del film “Il permesso” a marzo di cui sono regista. Ora farò prima il giudice a “Tale e quale show” e mi farò tante risate. A gennaio sarò impegnato con un film italiano ma in Armenia, divertente e romantico, con un bel cast, tra cui Luca Argentero. E poi ci sarà una serie sulla Rai».