Ercoli in mostra a Roma con il suo “Sette”

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foto credits - Yuliya Galycheva

Racchiuse entro il carattere universale del numero ‘sette’, Curva Pura presenta fino al 4 novembre le opere di Marco Ercoli, le quali costituiscono un invito alla riflessione sulla odierna condizione dell’essere umano, oggi più che mai violentato dagli anatemi televisivi, dalle illusioni pubblicitarie.

Dalla menzogna estetica e comunicativa che confonde il necessario con il superfluo, il giusto con l’interesse del singolo, la certezza con l’incertezza, e che riduce il complesso al semplice, nella totale assenza di orizzonti sicuri ed esperibili.

Realizzati con minuziosi ritagli di carta policromi, gli oggetti di Marco Ercoli esposti a Curva Pura, nascono per appuntare un pensiero, un concetto, o semplicemente per ‘non dimenticare’. Sono generati da uno strumento appositamente creato per comunicare e assolvono questo delicato compito senza tradire il loro carattere estetico, costruito sull’armonia.

La scelta di un soggetto figurativo – una spada, una pistola o un esplosivo – il cui tradizionale significato è universalmente conosciuto e associato alla violenza ha dichiarato Marco Ercoli rende il messaggio comunicato, in completa dissonanza con l’oggetto esposto, ancora più forte e diretto attraverso il rapporto dicotomico tra forma e contenuto, tra significante e significato”.

Senza fornire delle risposte certe e univoche, le opere di Marco Ercoli si domandando se la realtà sia davvero come la vediamo o se sia, piuttosto, il risultato di sovrastrutture mentali.

Ci stanno chiedendo, altresì, se la ‘salvezza’ dalle atrocità del mondo, dalla guerra e dalla violenza, non passi proprio per la comunicazione, per il linguaggio delle immagini, per quelle parole su carta che spesso appuntiamo. Ecco che la carta, abitualmente utilizzata per scrivere, si trasforma, in ‘Sette’, nella più potente delle armi, ovvero la parola.

In un gioco capzioso tra realtà e finzione, tra ciò che vorremmo fossero e ciò che in verità incarnano, le finte armi policrome di Marco Ercoli stanno lì, sospese in aria, adagiate ai margini dello spazio della personale a cura di Serena Di Giovanni con la collaborazione di Andreas Romagnoli e Vittorio Beltrami e con la partecipazione della Visual Content Yuliya Galycheva.

Sette è una mostra organizzata da River of Trees, un progetto artistico che indaga, all’interno dello Spazio Curva Pura, le sperimentazioni contemporanee e i nuovi linguaggi italiani e internazionali con la straordinaria partecipazione di Casale Del Giglio, azienda agricola.

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