Meleo: «No al commissariamento di Atac»

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«L’unico soggetto che è responsabile di Atac e che sceglierà per Atac è Roma Capitale. Il nostro obiettivo è chiaro ed esula da qualsiasi strumentalizzazione del caso Atac che è stata effettuata in Senato evidentemente per portare avanti altre questioni e altri fini. Ciò detto, io ritengo fermamente che Atac debba essere necessariamente lasciata nelle mani del Comune al 100%: non è nostra intenzione cedere parte di questo capitale nè in mano del Governo nè tantomeno nelle mani di Ferrovie, che negli ultimi giorni si è proposta come salvatore di Atac». Lo ha detto l’assessore comunale alla Mobilita’, Linda Meleo, intervenendo in Assemblea capitolina durante la discussione della mozione a firma M5S per dire no al commissariamento di Atac chiesto dal Senato. «Il disegno in Senato per privatizzare Atac e’ quello di commissariare l’azienda mettendola nelle mani del Governo centrale, valutare quali tipo di strategie possono essere effettuate per poi alzare le mani e affermare ‘per noi questa azienda non e’ gestibile, quindi la cediamo al privato’. E privato, guarda caso, puo’ voler dire anche passare per Fs, su cui sapete che tipi di privatizzazione e cessione ci sono – ha sottolineato Meleo – Noi tutto questo non lo vogliamo, non sarà un qualcosa che riguarderà questa amministrazione». Continua l’assessore: «Sappiamo tutti quali sono i problemi di Atac, sia gestionali che economici, e i responsabili sono proprio quelli che ora la vogliono commissariare. Nell’ultimo anno e mezzo il servizio è peggiorato drammaticamente, a partire da quello di superficie: ad agosto c’e’ stato il 16% di corse bus non effettuate per guasto. Questo vuol dire che in Atac non c’e’ stato nessun piano di programmazione e pianificazione strategica nell’ultimo anno e mezzo, non c’e’ alcun piano di investimenti e qualsiasi investimento realizzato e’ stato quindi frutto di autofinanziamento. Immaginate dunque cosa voglia dire per Atac, già in difficoltà, vedersi privata di risorse che andrebbero invece liquidate, come i famosi 58 milioni, ed è dovuta intervenire l’amministrazione Raggi per dare una boccata d’ossigeno con 18 milioni di euro».

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