Marco Pierini: «Candidarmi? Sono a disposizione per dare una mano»

Intervista all’assessore di Ladispoli che si dice pronto a costruire un progetto programmatico per continuare a far crescere la città

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di ALBERTO SAVA

Marco Pierini, 48 anni, libero professionista, sposato con due figli, ha dedicato all’impegno politico per la sua città gran parte della sua vita fino ad oggi. Eletto consigliere comunale nel 1990 con la Dc all’età di 22 anni, fu assessore negli anni 1992 e 1993, vice sindaco per un biennio nel 1997, e poi per un quinquennio dal 2007 al 2012. Rieletto consigliere comunale nel 2002, da allora ha svolto importanti incarichi amministrativi, politici e ha ricoperto importanti ruoli nel partito, fino ad arrivare a vice segretario provinciale del Pd, carica che ha volontariamente lasciato lo scorso settembre. Attualmente è assessore al Lavori Pubblici, delega particolarmente delicata e impegnativa. Un curriculum di grande esperienza, maturata in ventisei anni di ininterrotta presenza a piazzetta Falcone. Ancora giovane, Marco Pierini è certamente tra le risorse strategiche del Pd, che si prepara ad affrontare le prossime elezioni, e tentare di agguantare il primato delle nozze d’argento del centrosinistra al governo di Ladispoli. Prima di entrare nel vivo dell’intervista, è doveroso parlare con Marco Pierini delle tragiche conseguenze della tromba d’aria che si è abbattuta sul Ladispoli domenica 6 novembre.

Un morto, 22 feriti, e una devastazione di beni pubblici e privati per milioni di euro, quando ci vorrà per riprendersi?
Certamente è stato un evento tanto improvviso quanto devastante. Basti pensare che il bilancio attuale è di 1590 segnalazione di danni, fatte dai privati, a cui si aggiungono gli ingenti danni avuti dalle strutture pubbliche. Devo dire che la nostra comunità, già dai primi minuti, ha risposto straordinariamente e mi faccia ringraziare tutti, dalle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, ai volontari della protezione civile, croce rossa, insomma tutti coloro che hanno fatto sì che questa tragedia, ricordiamo che abbiamo avuto un morto e 34 feriti, di cui una donna gravemente, sia stata un po’ meno grave. Certo, da questa situazione si esce anche con l’aiuto delle istituzioni. Bene la Regione e il presidente Zingaretti, il quale si è messo a disposizione già dalle primissime ore, e da martedì ha dichiarato lo stato di calamita naturale. Speriamo che il Governo faccia ugualmente la sua parte, per stanziare quelle risorse che possano aiutare sia il Comune sia i tanti cittadini colpiti.

Assessore, lei è alla seconda consiliatura consecutiva con il sindaco Crescenzo Paliotta. Facciamo un bilancio di questi nove anni.
Il bilancio è sicuramente positivo, nonostante le enormi difficoltà che ci hanno afflitto, in modo particolare negli ultimi anni, frutto di una politica di tagli agli enti locali, che, per i comuni, come il nostro, in continua crescita demografica, sono divenuti veramente insostenibili. La città è indubbiamente cresciuta, sopratutto in termini di servizi e infrastrutture. Basti pensare alle scuole nuove di via Praga e S. Nicola, materne ed elementari, l’asilo nido al Miami, grandi infrastrutture come il ponte cavalca-ferrovia nella zona delle poste, ponti pedonali che hanno collegato il nostro lungomare da via Marco Polo a via dei Delfini. Opere complessivamente di grande respiro, che le città come le nostre vedono nascere ogni trenta, quarant’anni, come per esempio il centro di arte e cultura, il centro di aggregazione di viale Mediterraneo, per finire con il magnifico teatro appena inaugurato, e lo stadio di prossima inaugurazione.

Il centrosinistra governa ininterrottamente da venti anni, ma il Movimento Cinque Stelle vuole l’alternanza, come risponde?
È abbastanza normale che le forze di opposizione cerchino di organizzarsi. Non solo i Cinque Stelle, ma anche la destra ha già annunciato la candidatura di Grando. Senza demonizzare nessuno, in tutta sincerità quelle che stanno emergendo da queste forze mi sembrano proposte di scarsa progettualità, con poche idee per garantire sviluppo e crescita alla nostra città, e sorrette da una dose di notevole impreparazione e inesperienza. Una miscela che, se vincente, rischierebbe di far sprofondare Ladispoli in un periodo di immobilismo, confusione e stasi, di cui non abbiamo certamente bisogno.

In primavera Ladispoli tornerà al voto: si candiderà per la guida della coalizione di centrosinistra?
A questa domanda vorrei rispondere con una premessa. Prima di tutto, credo che oggi abbiamo bisogno di uno sforzo straordinario per affrontare la prossima consiliatura, che sarà difficilissima. Per fare questo, è necessario che le vecchie ispirazioni, centrosinistra, centrodestra e similari, vengano superate. È necessario chiamare a raccolta tutti gli uomini e le donne che vogliono far proseguire la crescita e lo sviluppo della nostra città. Bisogna che tutti insieme si costruisca un progetto programmatico, che coinvolga la città, la società civile, il mondo imprenditoriale e l’associazionismo di ogni settore, al di la di ogni appartenenza. Ecco, se saremo in grado di fare ciò, io sono e sarò a disposizione per dare una mano, facendo dal candidato sindaco all’attacchino di manifesti, altrimenti non vedo un futuro roseo per la nostra città.

L’articolo in versione integrale sul Giornale della Provincia di domenica 13 novembre 2016

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