“Obbligo di vaccinazione per i bimbi che vanno al nido: e’ una legge che proporro’ in Consiglio regionale per combattere la diffusione di malattie pericolose e tutelare la salute dei piu’ piccoli. Dopo l’Emilia Romagna facciamo un passo avanti di civilta’ anche nel Lazio”. Lo scrive sul profilo Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. La notizia monta nel corso della giornata raccogliendo il consenso di cittadini, medici e istituzioni locali. A precisare i termini dell’iniziativa che porrebbe il Lazio all’avanguardia nella lotta alle malattie e pericolose e contro la tendenza recente a evitare i vaccini è il responsabile della cabina di regia della Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. “La norma che introduce l’obbligo di vaccinazione per i bambini che frequenteranno gli asili nido verra’ inserita nella legge di Bilancio, che sara’ approvata dal Consiglio regionale entro il 31 dicembre 2016” come spiegato ieri all’agenzia stampa Dire. In questo caso la norma entrerebbe in vigore dal prossimo anno scolastico.
Un coro di approvazione bipartisan ha seguito ieri l’annuncio. Il deputato Pd Minnucci ha accolto “con grande soddisfazione la proposta di Zingaretti di presentare una PDL in Consiglio Regionale sull’obbligo dei vaccini per i bambini che vanno al nido al fine di combattere le malattie come la meningite” ha detto il deputato. “La decisione di Zingaretti si attesta come un atto di estrema importanza a sostegno della salute dei bambini e delle loro famiglie al fine di rendere la nostra regione sempre più civile e attenta alle esigenze dei suoi cittadini. Se da una parte le bufale che demonizzano le vaccinazioni iniziano a mietere vittime, dall’altra è necessario riflettere se sia ancora tollerabile confermare e avallare la discrezionalità delle Regioni su un tema così importante che rischia di fare figli e figliastri perché, purtroppo, non in tutte le regioni esiste la sensibilità dimostrata da Zingaretti”.
Reazionipositive dunque anche da destra, come quella del consigliere Fabio De Lillo del gruppo Cuoritaliani: “Bene l’obbligo dei vaccini per i bambini iscritti all’asilo nido. Un provvedimento che sono pronto a sostenere perche’ va nella direzione di rafforzare la prevenzione a tutela dei piu’ piccoli. L’Emilia Romagna ha approvato la legge sui vaccini per correre ai ripari dopo il calo della copertura vaccinale della popolazione, scesa al di sotto del limite di sicurezza del 95% individuato dall’Oms. Un problema che nel Lazio non si porrebbe, stando ai dati sulla copertura che negli ultimi anni e’ stata al di sopra della soglia di sicurezza; tuttavia, anche per non incorrere in eventuali riduzioni della popolazione vaccinata, si tratta di una scelta nell’interesse della salute pubblica, come ha rimarcato il ministro Lorenzin, da tempo impegnata nella forte battaglia a sostegno delle campagne di vaccinazione, che ritengo utile anche nella nostra regione”.
Voce fuori dal coro invece il Codacons che si è detto “pronto a salire sulle barricate contro l’adozione di una legge regionale sui vaccini da parte della Regione Lazio, analoga a quella varata ieri dall’Emilia Romagna. Si tratta di una legge inapplicabile, incostituzionale e contraria alle norme nazionali – spiega Carlo Rienzi – Inapplicabile perché la legge regionale emanata ieri introduce come requisito per l’ammissione agli asili nido la somministrazione dei vaccini obbligatori previsti dalla normativa vigente, che sono 4: antipolio, antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B. In Italia però non esistono singolarmente questi vaccini, né è in commercio la soluzione tetravalente, e chi vuole vaccinare i propri figli è costretto a far iniettare loro l’esavalente, che contiene anche pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale di tipo b, non previsti da alcuna norma. Non solo. La normativa nazionale va nella direzione totalmente opposta rispetto alla legge regionale varata ieri perché, pur richiedendo le vaccinazioni obbligatorie, esclude la possibilità di vietare la frequentazione degli istituti per quei bambini che non sono stati sottoposti ai vaccini. Per tale motivo il Codacons avvierà una battaglia legale contro la Regione Lazio e contro gli asili nido regionali se si dovesse arrivare ad una norma analoga a quella varata ieri in Emilia Romagna”.