Trasporti a Roma, le promesse per il nuovo anno. Tra sogno e realtà

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Il mitico uso della bici che rappresentò il pallino fisso del sindaco ciclista Ignazio Marino rappresenta la soluzione dei problemi di una viabilità da terzo mondo anche per l’amministrazione grillina che dal 16 gennaio prevede di far trasportare le due ruote anche sui bus. Lo comunica  l’assessora alla Città in movimento ( che vuol solo dire assessorato alla mobilità), Linda Meleo la quale trionfalmente annuncia: «Utilizzare liberamente in città le due ruote. Questo per noi è mobilità sostenibile. Crediamo che il trasporto intermodale sia una pratica sempre piu’ da incentivare. L’obiettivo, come già detto più volte, è far diventare Roma una Capitale sempre più in movimento.»

 

Per questo, prosegue, dal 2017 spazio alle biciclette sul trasporto pubblico a bordo di bus e tram di 16 linee. Dal 16 gennaio sarà possibile portare le bici sulle seguenti linee: 2, 3, 5, 8, 14, 19, 83, 118, 120F, 180F, 412, 673, 715, 772, 791 e 911. E conclude «siamo al lavoro per far sì che quest’iniziativa sia possibile su un numero sempre maggiore di mezzi del trasporto pubblico.» Una idea brillante già largamente adottata all’estero e in alcuni comuni italiani virtuosi se non fosse che nelle ore di punta (e non solo)  sui bus romani è quasi impossibile sopravvivere alla ressa, figuriamoci poi dover fa penetrare il velocipede nel muro di utenti accalcati. Ad una prima occhiata alle linee coinvolte nella lodevole iniziativa andrebbe il merito di avere mediamente un afflusso di passeggeri più limitato.  Anche se dovrebbero venir previsti spazi appositi per l’allocazione delle due ruote come quelli oggi adibiti ad accoglier le carrozzine dei disabili. Inoltre ideone di questo tipo hanno senso solo quando circolano più mezzi, possibilmente attrezzati. Mentre siamo al punto che l’amministratore di Atac Manuel Fantasia spaccia per una rilevante novità l’acquisto di 16 autobus nuovi. Una inezia a fronte a quel terzo abbondante  di bus quotidianamente fuori servizio per guasti o vetustà. Senza escludere la possibilità che l’iniziativa finisca per suscitare le ire di una utenza già stressata di suo e spesso alle prese con l’invadenza delle carrozzine per i pupi a rischio di soffocamento negli orari più critici. L’impressione è quella del solito annuncio o di fuga in futuribile da velocipede nel goffo tentativo di innestare modelli di ben altre realtà nel tessuto malato della viabilità romana.
gl

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