I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 700mila euro nei confronti di otto indagati (5 imprenditori e 3 funzionari regionali) e 5 società che hanno illecitamente ottenuto finanziamenti pubblici per la realizzazione di corsi di formazione, in realtà mai svolti, finalizzati ad aggiornare e accrescere le competenze dei lavoratori nell’ottica di sviluppare la competitività delle imprese. Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, hanno fatto emergere un complesso sistema fraudolento realizzato da varie società e dai rispettivi rappresentanti legali che, con la compiacenza di alcuni funzionari della Regione Lazio, attraverso la presentazione di progetti fittizi, sono riusciti ad incamerare fondi provenienti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e gestiti dalla Regione Lazio. L’elemento caratteristico della truffa perpetrata dai beneficiari delle erogazioni è consistito nell’incassare il primo acconto del finanziamento, per poi scomparire nel nulla attraverso l’interposizione fittizia di soggetti “prestanome” o il trasferimento della sede legale presso indirizzi di comodo. Le indagini hanno fatto emergere, ad esempio, che la titolarità di una delle imprese coinvolte era stata trasferita ad un cittadino extracomunitario nullatenente e la sede legale era stata stabilita presso un centro benessere. I citati funzionari della Regione, intervenuti nel procedimento di approvazione, concessione ed erogazione dei fondi pubblici, hanno favorito i rappresentanti delle società beneficiarie dei fondi accogliendo, in qualità di membri delle commissioni di gara, le domande di finanziamento pur in mancanza della prescritta documentazione e dell’avvio dei corsi, oppure omettendo di revocare i finanziamenti illecitamente concessi, ovvero ancora consentendo la presentazione delle domande al di fuori dei canali ufficiali, talvolta anche oltre i termini previsti dai bandi pubblici. Le complesse investigazioni, svolte dai militari con i più efficaci sistemi d’indagine, hanno consentito di denunciare alla locale Procura della Repubblica 11 persone e 6 società (queste ultime ai sensi del D.Lgs. 231/2001) per concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato, corruzione e falso. «Vogliamo ringraziare gli organi inquirenti e la Procura in relazione all’indagine riguardante la realizzazione di corsi di formazione finanziati con fondi pubblici» ha spiegato l’amministrazione regionale in una nota. «Si tratta – ha concluso la Regione – di una indagine collegata a una prima segnalazione effettuata proprio dalla Regione Lazio nel 2014 e relativa a fatti avvenuti tra il 2009 e il 2012. La Regione Lazio è pronta a continuare la collaborazione con inquirenti e Procura anche in qualità di parte lesa e a valutare la costituzione di parte civile».