Dalla Cina con furore critiche a Virginia Raggi

Secondo Il Quotidiano del Popolo la sindaca «ha dimostrato di non essere all'altezza delle aspettative»

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CRITICHE CINESI VIRGINIA RAGGI

La fama di Virginia Raggi va ben oltre il raccordo anulare e i confini del patrio suolo per approdare addirittura sino all’estremo oriente dove Il Quotidiano del Popolo, organo del partito comunista cinese parla di lei. Certo, sempre comunisti sono, ma governando ormai una potenza globale guardano con interesse a quanto succede anche in Italia dove vanno facendo shopping di società. Ma da come giudicano la situazione romana possiamo intuire che per un po’ non si azzarderanno a comprare nemmeno vino e olio e si accontenteranno di sostenere la già potente comunità e lobby cinese.
LA RAGGI DELUDE I CINESI – Infatti secondo quel quotidiano diffuso in parecchie milioni di copie e attentamente monitorato dalle cancellerie e dai servizi segreti occidentali, da quando è salita al Campidoglio, Virginia Raggi ha dimostrato di non essere all’altezza delle aspettative. Un po’ quello che ha detto Berdini nel corso della “non intervista” alla Stampa di Torino, ma che deve essere ormai dilagato nel senso comune diffuso anche all’estero. L’editoriale è a firma dello pseudonimo Zhongsheng (“Voce del Mezzo”, ma anche “Voce della Cina”), forse per timore della denuncia del Di Maio all’ordine dei giornalisti, ma le agenzie ci dicono che questo pseudonimo tradizionalmente esprime la linea politica dei massimi livelli del governo di Pechino. Oibò. Ora lo pseudonimista scrive che «la propaganda elettorale della Raggi non corrisponde alle sue reali capacità amministrative».
ANTI-GLOBALIZZAZIONE – Sin qui non pare una grande notizia se non fosse che lo stesso editoriale prende di mira il crescente sentimento anti-globalizzazione che attraversa l’Europa, a partire dalla Francia dove la candidata del Front National Marine Le Pen ha di recente dichiarato che il sistema globale capitalista «è al capolinea» e crea nuovi schiavi per fabbricare prodotti da vendere a disoccupati. Che essere accomunata alla Le Pen per Virginia sarebbe già un grande onore in quanto rappresentate del “grillismo anti-globalizzazione” se non fosse che secondo l’autorevole commentatore dallo pseudonimo impronunciabile, Virginia Raggi è il peggior esempio di questa specie di “no global” fra i quali vengono annoverati i seguaci di Grillo. Fonti capitoline fanno sapere che a breve Virginia convocherà l’ambasciatore cinese a Roma minacciando l’espulsione di tutti i cinesi residenti illegalmente nei pressi di piazza Vittorio, mentre il ministro degli esteri Angelino Alfano sta tentando una difficile mediazione per evitare un incidente diplomatico dalle imprevedibili conseguenze.
Balthazar

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