di ALBERTO SAVA
Archiviata la candidatura di Tidei alle primarie Pd, l’ala fedele al partito ed alle sue regole, per capirci quella che non intende rinunciare alla bandiera del Partito Democratico e che ha vinto il congresso eleggendo Maurizio Falconi segretario politico del circolo di viale Manzoni, ha piantato un nuovo paletto sul cammino dei sostenitori dell’ombrello civico.
È di queste ore la notizia che Juri Marini ha sciolto la riserva, e che si misurerà alle primarie con l’altro candidato, già da tempo in campo, Franco Borgna. Il dottor Marini, quarantatrè anni appena compiuti, funzionario della Regione Lazio, è una figura conosciuta nell’ambito politico locale e regionale. Profondo conoscitore del territorio, della comunità ceretana e dei problemi di quest’area, possiede lo spessore politico e culturale, idoneo per affrontare le criticità che Cerveteri da troppo tempo si ostina a spostare continuamente in avanti. Nel caso in cui gli elettori del Pd dovessero sceglierlo come loro candidato sindaco, Marini dovrebbe mettere mano ad un programma elettorale, e soprattutto di governo, in grado di opporre concretezza e realismo ai cinque anni appena trascorsi, caratterizzati da una consiliatura complessivamente deludente, evanescente e perniciosa per le sorti della città. Dovrebbe trattarsi di un programma di governo forte, improntato all’autonomia ed alla responsabilità del sindaco, che difenda il territorio da logiche di conquista esterne, promuovendone lo sviluppo. Il sistema-comune, fermo nel tempo, è rimasto tale anche con Pascucci, regnante con interi settori sociali, tutti impegnati a guardare altrove. Il degrado del paese, economico e culturale, è sotto gli occhi degli elettori e bisognerà invertire rotta a partire delle scuole e dall’associazionismo. Complessivamente sarà una tornata elettorale ‘brutta, sporca e cattiva’, citando Ettore Scola, per tutti i candidati sindaci, e spinosa per gli osservatori chiamati a raccontarla: i cinque anni appena trascorsi, diversamente da altre consiliature, hanno scientificamente e negativamente influenzato il tessuto politico, sociale e culturale di Cerveteri, già per altro precario di suo. Se ne sono ampiamente visti i prodromi, se ne vedranno i frutti.
Di seguito la nota diramata da Juri Marini per ufficializzare la propria partecipazione alle primarie del Pd: “Mi è stato chiesto di impegnarmi nelle primarie per il candidato a Sindaco del partito. Una richiesta che non mi aspettavo e che mi ha molto lusingato. Per questo ringrazio tutti moltissimo. Ho ritenuto di prendermi dei giorni per riflettere e valutare, ho fatto incontri e confronti, ho parlato con la famiglia e con gli amici. E ho posto delle condizioni. Non sono interessato alla poltrona. Non sono molto incline, anzi per nulla, ai discorsi in “politichese”, usati per dire tutto e non dire nulla allo stesso tempo, ossia per non scontentare nessuno. Non digerisco la logica del “volemose bene”, del “tutti dentro” pur di far numero, rimandando al dopo quel che davvero si intende fare. Anche perché poi si finisce nel giochino dei veti incrociati e non si combina mai niente. Sarò troppo rigido, come spesso vengo ammonito, ma sono fatto così. Né mi permetto di dire che chi pensa che la flessibilità in politica sia un valore sbagli. Semplicemente sono due atteggiamenti differenti. Entrambi legittimi e rispettabili. Quello che mi ha sorpreso è che larga parte dei dirigenti e dei militanti del Pd mi ha confermato che il motivo per cui hanno pensato a me sta proprio nei miei tratti personali, di rigidità e determinazione. È il partito ad aver ritenuto che in questa fase sia possibile ricostruire un rapporto con i cittadini solo se si ha il coraggio di porre fine alla stagione degli inciuci, dei voltagabbana, delle trattative sottobanco, delle ingerenze degli amici degli amici e ripartendo invece dalla trasparenza e da un’offerta politica più chiara, più solida e più seria. Per questo ho deciso di raccogliere l’invito e accettare la sfida”.