«Stanotte a subire gravi danni e’ stata la sede di Villa Borghese (della ripartizione giardini ndr) con nuovi danneggiamenti. Sono state divelte porte, grate, messi a soqquadro gli spogliatoi e danneggiati i mezzi. Stamattina ho già fatto un sopralluogo per verificare personalmente la situazione e quantificare i danni. Le autorità competenti stanno lavorando per individuare i responsabili. Senza rassegnazione andiamo avanti perché crediamo in quello che stiamo facendo. Se l’obiettivo di chi compie questi atti vandalici è ripristinare gli affidamenti esterni con vecchie e criminali logiche clientelari, sappia che andrà deluso. Questa amministrazione ha scelto la legalità e vuole riportare il servizio giardini al livello che aveva un tempo.» Così in una nota Pinuccia Montanari, assessora alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale.
Riportare il servizio giardini “a quale tempo”, non è dato sapere perché il suddetto servizio era affidato alle cooperative sociali di Buzzi anche prima di Alemanno. Anzi lo stesso Gianni tentò di tagliarle fuori suscitando proteste, occupazioni, manifestazioni di quei lavoratori fortemente sostenuti dalla sinistra e dai sindacati sin dal 2008. Che il sospetto dell’assessora, e probabilmente delle forze dell’ordine, non sia infondato è ovvio, tanto più che i dipendenti di quelle coop, probabilmente oggi a spasso, non erano certo l’elite della borghesia romana.
A quanto ci risulta dopo un anno di amministrazione Cinque stelle solo alla fine di aprile sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale due nuovi bandi europei per la manutenzione del verde pubblico a Roma. «Dodici milioni e mezzo di euro – esulta l’assessora- investiti per rilanciare la cura dell’immenso patrimonio di vegetazione che fa di Roma una delle metropoli più verdi al mondo.»
Ma se tanto ci da tanto, dopo l’esclusione dei cooperanti di Buzzi dalla manutenzione del verde capitolino, ci risulta che siano impegnati in questo lavoro non più di 300 addetti. Certo Buzzi faceva risparmiare, ovviamente a modo suo e maneggiando gli affidamenti senza gare, ma le due gare verranno probabilmente vinte da altre cooperative più sane o addirittura da privati. Bene, sette più, ma, ci perdoni l’assessora , quando?
Giuliano Longo