Sui Punti Verdi una lettera di Ciabocco, già concessionario della Madonnetta

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Caro direttore,
ho letto con interesse il vostro articolo del 30 agosto dal titolo “Il Comune continua pagare i buffi dei Punti Verdi Qualità” (vedi link) del quale condivido la sostanza. Premesso che da anni seguo l’impegno della sua testata sul tema dei PVQ le preciso che lo scrivente era il concessionario della  sino a quando la concessione, insieme ad altri otto, gli è stata revocata.
Come lei sa la Memoria di Giunta del Luglio 2015 doveva servire  a limitare i danni. Purtroppo i danni aumentano e una volta di più la dirigenza comunale si dimostra inadeguata ad affrontare problemi complessi che spesso sono stati causati dall’amministrazione stessa.
L’oggetto della memoria citata era: “Presa in carico delle strutture di proprietà capitolina realizzate nell’ambito del programma Punti Verdi Qualità ed attualmente gestite abusivamente dai concessionari decaduti”.
Preliminarmente osservo  che qualcuno ci dovrebbe spiegare cosa significa “abusivi” riguardo ad alcuni concessionari, me compreso, che erano all’epoca revocati, ma con giudizi pendenti al Tar del Lazio o al Consiglio  di Stato. Premesso ciò, è ormai evidente che chi ha gestito la questione da allora fino ad oggi, (dopo la relazione del Giugno 2014 che denunciava anomalie con problematiche tecnico-attuative, economico-finanziarie, amministrative quasi esclusivamente a carico dell’Amministrazione) ha voluto ‘criminalizzare’   chi non riusciva a pagare le rate del mutuo, senza mai andare ad approfondire quale ne fosse la causa.
Venivano così sgomberate strutture, fra cui la Madonnetta, accordandosi con chi gestiva le strutture stesse per garantire la continuità delle attività e l’incasso di una indennità di occupazione nelle more dell’individuazione di un nuovo concessionario.
Pura teoria, poiché quando abbiamo letto dal vostro articolo che per il 2017 il Comune ha incassato poco più di 150.000€, abbiamo compreso che questa indennità è stata pagata solo in minima parte e immaginiamo che con l’amministrazione siano aumentati in maniera esponenziale i contenziosi, come riportato nell’articolo.
Ci chiediamo allora: dove sono i soldi del PVQ Prati Verdi della Bufalotta meglio conosciuto come “Maximo Green” che dovrebbero ammontare all’incirca a 200.000€ annui?
Dove sono i soldi chiesti alla società che gestisce il Centro Sportivo del PVQ Olgiata che dovrebbero ammontare all’incirca a 700.000€?
Dove sono i soldi chiesti ai gestori dell’area commerciale dello stesso PVQ Olgiata e del PVQ Madonnetta e  quelli delle strutture sportive dei PVQ Ponte di Nona, Torraccia, Tiburtino Sud, San Basilio che potrebbero, a spanne, ammontare a più di 2.500.000€?
Soldi che non è dato di sapere se siano mai stati incassati o meglio che non compaiono in nessun documento ufficiale del Comune.
Se si tratti di danno erariale è da vedere. Tuttavia ricordo che l’ Ordine del Giorno del 30 marzo 2017 recitava testualmente “…impegna la Sindaca e la Giunta a predisporre gli atti amministrativi necessari, nel rispetto delle normative vigenti, per una possibile risoluzione in via bonaria dei contenziosi verso i concessionari dei PVQ definendo opportuni indici che tengano conto del rispetto da parte dei concessionari stessi del progetto e dello spirito dei PVQ”.
Per una volta la politica aveva dato un indirizzo chiaro a maggioranza assoluta, ma evidentemente gli uffici comunali, se il risultato è questa manciata di euro, hanno percorso altre strade.  

Andrea Ciabocco

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