Sono in pieno svolgimento le “regionarie” dei 5stelle che con qualche centinaio di click decideranno il candidato/a alla presidenza della regione Lazio che dopo, l’endorsment di Grillo, sarà certamente l’onorevole Roberta Lombardi.
Guai a parlare di correnti nel Movimento. Di questo parlano solo i media brutti e cattivi che disconoscono la comprovata unità dei grillini e criticano quotidianamente i successi di Virginia Raggi dei quali ormai tutti i romani si sono accorti.
Ma lasciamo la Raggi ai suoi indiscutibili successi e vediamo invece cosa succede in casa 5stelle. Siccome loro parlano solo by social ed eventualmente spifferano velenosi gossip a qualche odiato giornale, prendiamo atto di un comunicato del consigliere regionale Davide Barillari fresco fresco di stampa.
Il “Verbo” del grande comico sostiene che le divisioni fra fazioni tra i 5stelle non esistono, semmai qualche chiacchierata fra quattro amici al bar. Eppure Davide, anche lui candidato alla presidenza della Regione con la collega Valentina Corrado e la parlamentare Roberta Lombardi, questa volta getta un po’ di benzina sul fuoco dopo la email di sostegno alla Corrado del sindaco pentastellato di Pomezia Fucci immediatamente criticata dalla base grillina.
Non è che Barillari si avventuri in una critica ‘globale’ al Movimento, ma lo fa prendendo a pretesto il suo LibroBiancoSalute2018 che, con sobria modestia definisce «un lavoro immenso, unico nel suo genere in tutto il movimento 5 stelle nazionale». Certo, perché «se vogliamo governare davvero (la Regione ndr), allora è necessario partire proprio dalla sanità. E per risolvere i problemi della sanità, non si può abbozzare qualche soluzione affrettata, bisogna lavorarci (per anni) con la massima attenzione e professionalità…con i massimi esperti».
Uno sforzo di abnegazione che tuttavia risulterebbe incompreso, se non sabotato, da alcuni colleghi del suo gruppo alla Pisana. Infatti lui è «stato lasciato solo, isolato e contrastato. Proprio perchè qualcuno ha compreso l’importanza del progetto, e forse per invidia o gelosia, o magari semplice stupidità, ha cercato non solo di rallentarlo, ma anche di bloccarlo». Addirittura «sono stato semplicemente deriso e ignorato, nessuna risposta alle tantissime richieste di condivisione, di discussione in riunione con gli altri portavoce oppure inviti a dare una mano concreta».
Porca miseria, e pensare che nel Movimento non ci sono divisioni e fazioni, pensate un po’ se ci fossero….
«Questo – prosegue – mi ha fatto più male e mi ha creato una forte rabbia e delusione. In questi anni c’è chi passava tutto il suo tempo correndo a portare in aula interrogazioni, emendamenti e ordini del giorno, inutili perchè puntualmente bocciati, ma che garantivano ‘visibilità’ verso i propri territori dove si raggranellano i voti in vista delle prossime elezioni. Briciole di risultati raggiunti, senza il minimo senso, ma utili a far vedere che ‘a qualcosa’ si stava lavorando».
Insomma, così fan tutti di ogni colore, che male c’è? Eh no perché c’è anche la cattiveria di chi «(ha) assunto proprio un esperto di sanità all’interno del gruppo consiliare che ha deliberatamente boicottato il progetto, Pierluigi Impedovo (tanto per non far nomi, ndr) addirittura convincendo molti partecipanti ad abbandonare i tavoli di lavoro per aderire, in modo subdolo, a un ‘progetto alternativo’ grazie alle complicità di un sedicente tavolo sanità regionale e alla compiacenza della Corrado».
Ingrata! Lui invece lascia in dote tutto il suo Libro Bianco Salute «lavoro svolto in 4 anni da 13 tavoli di lavoro, 190 esperti di sanità, e oltre 50 fra università e centri di ricerca».
Per comprendere questo outing polemico di Barillari proprio mentre sono in corso le “regionarie” val la pena ripercorrere la sua biografia. Consulente informatico di 38 anni, un passato nella sinistra autonoma vicino al movimento degli hacker come membro del Collettivo giovani UBIK e qualche esperienza come militante di Rifondazione Comunista e delegato sindacale per la Cgil-Fiom, viene salvato in extremis da Beppe Grillo quando decide di partecipare alle “regionarie”.
Infatti il ‘non statuto’ del Movimento’ prevede che i candidati non abbiano mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello con forze politiche diverse dal M5S. Ma di eccezioni del ‘non statuto’ son piene le fosse delle regole pentastellate, perché Davide si presentò nel 2004 alle provinciali di Milano con la lista ‘partecipazione e libertà’ a sostegno di Filippo Penati recentemente assolto dalla vicenda delle aree Falck di Sesto san Giovanni.
Quanto basta a sospettare che il Barillari di vecchia politica ne abbia masticata parecchia e, libro bianco o no, tira consapevolmente un siluro alla consigliera e candidata Corrado demolendo un po’ di colleghi del suo gruppo. Con l’evidente intento di sostenere la candidatura della Lombardi, e un bel ‘ciaone’ alla Raggi che la Corrado sostiene a spada tratta e senza speranza, pur di creare problemi alla Lombardi.
Giuliano Longo