Ostia, la sindaca Virginia Raggi non passa il test elettorale

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Lo spoglio avvenuto con notevole ritardo delle schede per la tornata elettorale del X Municipio presenta alcune importanti novità.

La prima riguarda l’affluenza alle urne che è stata inferiore al 37% dimostrando una diffusa disaffezione alla politica nonostante le vicende di Ostia abbiano riempito le cronache dei giornali per 17 mesi.

La seconda riguarda il crollo dei consensi ai 5stelle che nelle elezioni dello scorso anno premiarono la sindaca Raggi con il 43,6% dei voti al primo turno (che diventò 76% al ballottaggio), mentre oggi la grillina Giuliana Di Pillo, già delegata alle politiche del litorale della sindaca, deve accontentarsi di un 30,21%.

Una evidente bocciatura per la sindaca di Roma se si considera che le elezioni del X Municipio, che conta oltre 230mila abitanti, erano viste come la prima verifica politica del governo grillino della Capitale.

Adesso  il MoVimento affronterà il ballottaggio  con un centrodestra unito nella persona di Monica Picca, che ha raccolto il 26,68% dei consensi.

L’altro dato, del resto abbastanza prevedibile, è il risultato ottenuto da CasaPound, il movimento di estrema destra che con Luca Marsella ha ottenuto  il 9,08%.

La terza forza in campo è il Pd che con Athos De Luca si ferma al terzo posto con il 13,61% nonostante le previsioni di un crollo che lo davano al 7%.

La quinta piazza va  Franco De Donno, sacerdote a Ostia in congedo, appoggiato da Mdp e Sinistra Italiana, che ha preso l’8,61%. Buona anche la prova elettorale di Andrea Bozzi, giornalista che propone di separare il litorale dalla Capitale e renderlo Comune autonomo: ha preso il 5,54%.

Chiudono Eugenio Bellomo, indipendente di sinistra, con il 3,61%, Giovanni Fiori del Popolo della Famiglia con l’1,34 e l’avvocato Marco Lombardi con l’1,32%.

Ora la partita si gioca al ballottaggio dove (per ora) CasaPound non parla di apparentamento con la Picca dei Fratelli d’Italia e molto legata a Giorgia Meloni.

Tocca vedere come si orienterà l’elettorato di sinistra che di fronte all’alternativa di destra o riconferma grillina potrebbe decidere di non partecipare al secondo turno.

Quanto al partito di maggioranza assoluta che è quello delle astensioni, non è detto che si mobiliti per il ballottaggio favorendo la Di Pillo o la Picca, anzi….

Giuliano Longo

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