I servizi di audio e video guide del Colosseo, considerati dalla legge strumento di valorizzazione dei beni culturali, non andavano messi a bando assieme a quelli di biglietteria e pulizia. La D’Uva Srl, che da anni fornisce il servizio di audio e video guide per il Colosseo, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato – accolto oggi – contro il bando Conisp per l’affidamento dell’appalto sulla biglietteria e la sicurezza dell’anfiteatro, contestando “l’illegittimita’ della gara nella determinazione del prezzo, delle quantita’, delle modalita’ di erogazione del servizio e delle dotazioni tecniche minime di radio/audio/video-guide”. Nell’accogliere il ricorso della D’Uva Srl il Consiglio di Stato scrive nella sentenza che i servizi aggiuntivi alla biglietteria ai sensi di legge sono consentiti tramite “l’affidamento a privati a mezzo concessione” e che “data la loro rilevanza preponderante rispetto ai primi” quindi “non possono essere ridotti ad un mero strumento accessorio”. Il ricorso, si legge nel testo, “trova accoglimento essendo fondato il nucleo delle censure, volto a stigmatizzare l’asservimento dei servizi di valorizzazione rispetto a quelli strumentali di biglietteria”. Un’opzione, secondo i giudici, “in antitesi all’opzione abbracciata dalla legge, che considera centrale il momento della valorizzazione”. Per questo motivo il Consiglio di Stato dichiara “illegittimo il bando di gara nei limiti in cui dispone una gara non circoscritta al solo servizio di biglietteria e alle attivita’ ad esso meramente accessorie bensi’ esteso anche alla fornitura, gestione e noleggio di radioguide, audioguide, videoguide” e di “guida e assistenza disattiva”.