Caso sentenze pilotate, la difesa di Croppi: «Non ho ricevuto alcun provvedimento

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Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 29-08-2012 Roma Politica Roma referndum days Nella foto: Umberto Croppi Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 29-08-2012 Roma Politics Roma referndum days In the picture: Umberto Croppi

Nella maxi indagine sulle sentenze pilotate al Consiglio di Stato spuntano anche i nomi di due esponenti della politica romana. Umberto Croppi, assessore ai tempi in cui era sindaco Gianni Alemanno e Maurizio Venafro, area Pd, ed ex capo di gabinetto del presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti.

 

Oggi su Facebook l’ex assessore ha spiegato nel dettaglio il provvedimento che lo riguarderebbe. Di seguito il post.

 

Pubblico questa nota a beneficio dei miei amici, nei confronti dei quali sento il dovere di chiarezza, e non tornerò più sull’argomento.

Alcuni quotidiani riportano oggi la notizia di un mio presunto coinvolgimento nell’inchiesta che ha portato all’arresto di una quindicina di persone in merito a depistaggi e aggiustamento di sentenze. In particolare il mio nome viene associato ad un episodio legato ad un altro filone dell’indagine, di cui si era parlato già nello scorso mese di marzo.
Preciso che a me non è stato notificato nessun provvedimento relativo ai fatti descritti.
Da quello che leggo si tratterebbe dell’ipotesi di una evasione d’IVA per 8.000 (ottomila) euro, non 40.000 come riportato dalla stampa, operata da una società di cui sono stato per un breve tempo amministratore, episodio risalente ad un periodo ampiamente precedente al mio incarico. Nella società non ho, per altro, più nessun ruolo.
Sono certo di aver svolto il mio lavoro in termini di assoluta correttezza, avvalendomi oltretutto di un organo di vigilanza esterno per le norme anticorruzione.
Non solo so di essere estraneo ai fatti e di non aver compiuto nessun reato, ma credo che la mia storia, il tenore della mia vita, le scelte che ho fatto, spesso a mio danno, nel denunciare il malaffare costituiscano la mia carta d’identità.
Per quanto riguarda la mia coscienza sono assolutamente sereno, e non ho nulla da temere rispetto all’indagine in corso, affidata a giudici seri e attenti, che saranno in grado di valutare con obiettività la mia posizione.
Resta solo il dispiacere per il coinvolgimento emotivo dei miei familiari e per le tante persone che hanno, in questi anni, manifestato stima e supporto alle mie battaglie. Voglio con questo mio breve messaggio rassicurarli tutti.

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