Roma, uccisa e bruciata dall’ex. Mamma di Sara: “Provo solo sdegno”

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“Le scuse di Vincenzo? Provo solo sdegno, è una delle maschere che è abituato a indossare. Ora, dopo due anni di prigione vuole farci vedere il bravo ragazzo che chiede scusa ma io non gli credo, lui è un manipolatore ma io non cadrò nella trappola in cui è caduta Sara”. Lo ha detto Concetta Raccuia, mamma di Sara Di Pietrantonio, al termine della prima udienza di appello contro Vincenzo Paduano, il vigilante 28enne condannato all’ergastolo in primo grado per aver ucciso e dato alle fiamme la sua ex fidanzata il 29 maggio 2016 in via della Magliana, a Roma. Paduano oggi, dopo aver reso dichiarazioni spontanee con cui ha chiesto scusa per quanto fatto, ha tenuto gli occhi bassi per tutte le oltre tre ore di udienza. Il vigilante 28enne si è presentato in aula con un aspetto molto diverso da quello che aveva due anni fa: vestito di nero, con barba e capelli lunghi. “Non mi ha mai guardato in faccia – ha affermato la mamma di Sara – Lui ora dice di non ricordare cosa è successo ma io non gli credo. Ma soprattutto vorrei chiedergli se ora si sente in pace con Sara”.  La madre della ragazza, strangolata e data alle fiamme due anni fa, confida che i giudici d’appello confermino la sentenza di primo grado che ha condannato Paduano all’ergastolo. “Nulla mi ridarà Sara, ma in questo questo momento in cui ancora così tante donne vengono uccise la cultura non basta a risolvere il problema, serve un segnale importante”.

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