A nove giorni dal primo turno delle elezioni amministrative per i Municipi 3 ed 8 di Roma, si votera’ domenica 10 giugno, cresce la tensione tra M5s e Pd. Da ieri e’ in corso un botta e risposta tra le due parti sulla congruita’ della nomina di Roberta Capoccioni, ex presidente M5s del Municipio 3 poi sfiduciata dalla sua maggioranza, ora delegata della sindaca Virginia Raggi per quel territorio mentre e’ ricandidata alla presidenza. Il Pd Roma parla di “elezioni del 10 giugno fortemente minate” e “persino il viceprefetto, in risposta ad un’interrogazione del deputato democratico Anzaldi, aveva messo in rilievo come la nomina della Capoccioni avrebbe potuto configurare un possibile fattore di alterazione della par condicio durante le elezioni, qualora la stessa fosse stata candidata”. La federazione romana dei Dem accusa che “la Capoccioni e’ candidata e puo’ muoversi liberamente per gli uffici di piazza Sempione, a differenza di tutti gli altri candidati, nonostante fosse stata sfiduciata anche dalla sua maggioranza. Un vantaggio servito dalla Raggi alla candidata vicina alla consigliera regionale Roberta Lombardi”. Il capogruppo M5s in Campidoglio, Paolo Ferrara, replica parlando della Capoccioni come di una “persona di grande spessore” e ne sottolinea il suo operato per la “rinascita del territorio”. Poi Ferrara attacca il Pd per alcuni situazioni di presunta morosita’ nell’affitto delle sedi di alcune sezioni cittadine parlando di “scroccopoli”.