Parnasi, Palozzi e il progetto del “Divino Amore” a Marino negli atti della Procura

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Che il consigliere regionale Adriano Palozzi di FI possa aver ricevuto indirettamente un finanziamento elettorale di 25mila euro ritenuto illegittimo dalla Procura, potrebbe ritenersi marginale di fronte all’indagine sullo Stadio della Roma per la quale l’imprenditore Luca Parnasi avrebbe corrisposto contributi spesso legittimi per esponenti di tutti partiti impegnati nella campagna elettorale del 4 marzo scorso. 

Ma per la Procura, almeno a leggere gli atti dell’ordinanza del Gip e della successiva informativa dei Carabinieri, risulterebbe che i rapporti fra Palozzi e Parnasi risalirebbero a ben prima del progetto sullo stadio. 

Un legame, certamente, non di fede per i miracoli del santuario, ma  sulla destinazione dei terreni dell’area cosiddetta del Divino Amore. Parliamo di quell’area nel comune di Marino di circa 400 ettari situati tra il parco regionale dell’Appia Antica e il celebre santuario.

La questione è annosa e sulla destinazione di quel territorio nel 2005 ci lasciò la poltrona il sindaco Ugo Onorati sfiduciato dalla sua stessa maggioranza di centrosinistra. Dopo un breve commissariamento fu proprio Palozzi ad occupare quella poltrona nel 2006, allora esponente di AN, che venne rieletto nel 2011 per il Pdl.

Quello fu l’anno della vittoria della destra di Renata Polverini che prevalse su Emma Bonino per 40mila voti, e Palozzi è ormai un pezzo da 90 del centro destra tanto che successivamente Renata lo premia con la presidenza del Cotral.

Nemmeno due anni dopo la Polverini si dimette per lo scandalo dei fondi del gruppo Pdl alla Pisana e Palozzi alle regionali del 2013  viene eletto al Consiglio Regionale con una caterva di preferenze. 

A Marino, per la destra, gli succede un suo uomo, quel Fabio Salvagni del Pdl che si definisce ‘sindaco operaio’, ma che verrà  arrestato nell’aprile del 2015 per peculato e corruzione portando il Comune al commissariamento e successivamente alle elezioni del 5 giugno 2016, quando vincerà l’attuale sindaco 5stelle Carlo Colizza.

Tutta questa storia per far capire che Palozzi è sicuramente un big che conosce e controlla il suo territorio, tanto forte in Forza Italia da divenirne capo gruppo e vicepresidente del Consiglio Regionale.   

Ma torniamo al “Divino Amore” perché quell’area estremamente appetibile in una zona strategica fra Roma ed i Castelli, viene resa edificabile dal piano regolatore del Comune di Marino già nel 2000 con una amministrazione di sinistra. Sino a quando nel febbraio 2013 Renata Polverini, già dimissionaria, approva il programma integrato di intervento e riqualificazione urbanistica di quella località quale variante al piano regolatore del Comune. 

Poco dopo spunta il piano proposto da “Ecovillage” srl che il Comune di Marino adotta. Così fra la cantina del Gotto d’Oro e Santa Maria delle Mole presto potrebbero essere costruiti due tra i centri commerciali più grandi d’Italia. Infatti nel bollettino ufficiale della Regione Lazio pubblicato il 5 giugno 2018, è stata inserita la determina che dà l’avvio alla Valutazione Ambientale Strategica per il centro “Ecovillage-DeA Capital“, grande circa 100mila metri cubi.

La “Ecovillage-DeA Capital” è una società del gruppo De Agostini che Parnasi, a leggere le intercettazioni, vorrebbe coinvolgere  nell’affare dello Stadio della Roma. 

Di queste società si parla negli atti della Procura perché  Parnasi sollecita consulenze di Ecovillage a favore dello studio legale Lanzalone, avvocato di fiducia della Raggi, organico ai 5 stelle, oggi ai domiciliari e dimissionario dalla presidenza di Acea con la quale la Sindaca l’aveva premiato per la sua preziosa consulenza proprio, e non solo, sullo Stadio. 

Si tratta di 90mila euro, per iniziare, che lo studio dell’avvocato doveva ottenere da Dea Capital Sgr. Incarichi approvati dall’ad della Sgr Emanuele Caniggia, perché, come riferisce Parnasi «anche Emanuele ha interesse a lavorare con Lanzalone». 

Senza dimenticare che Parnasi ha davvero influenza su questa società perché è suo cliente come il costruttore che dovrà realizzare il progetto in quell’area. Secondo gli atti dell’ordinanza del Gip, punto di contatto tra le due vicende, stadio e area del ‘Divino Amore’, una  liaison di lunga data che nasce dal progetto milionario di Marino che giustificherebbe  anche qualche elargizione elettorale. 

I grillini di Marino forse subodorano qualcosa, nel febbraio scorso a approvano una delibera  per rivedere l’Accordo di Programma ‘Palozzi-Polverini’ che ha aperto la strada alla cementificazione dell’Area.

Le cronache di quella seduta ci dicono che il centrosinistra nel corso della votazione in Consiglio del 28 febbraio scorso per “sospendere” l’operazione, si è diviso in due blocchi: la consigliera Di Giulio e il consigliere Lozzi votano a favore della sospensiva grillina, mentre il PD della consigliera Silvani e del Venanzoni si sono astenuti.

Che ne sarà ora di quel megaprogetto? Abbandonarlo potrebbe significare penali milionarie, ma questa è un’altra storia.  

Giuliano Longo

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