“Subiaco. Boiler rotti in ospedale: manca l’acqua calda”

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Di seguito la lettera inviata alla Regione Lazio.

L’Associazione T.S.D.M. A. Lollobrigida di Subiaco in riferimento alla risposta della Direzione della Asl Roma 5 in data 29 giugno 2018 conseguente ad una nostra dichiarazione, a nome del nostro vicepresidente G. Lustrissimi, riportata nell’articolo del Messaggero del 29 giugno 2018 dal titolo in oggetto, ribadisce quanto segue:

  1. ”Il guasto non è dipeso dalla volontà dell’Azienda che è intervenuta tempestivamente per limitare i disagi…………….e che sarà ripristinato entro la serata di oggi.”

I boiler sono due per una capacità di circa 4.000 litri cadauno e sono collegati in parallelo ma non in serie, pertanto se uno non dovesse funzionare entra in funzione l’altro. Quando il primo ha interrotto la sua funzione quello, forse, sarebbe stato il momento di intervenire tempestivamente e non aspettare il malfunzionamento anche del secondo. Forse una manutenzione più corretta sui boiler? A voi le conclusioni sulle responsabilità. Per quanto riguarda la tempestività ricordo che i boiler non producono acqua calda da martedi 26 giugno e, dopo un nostro controllo in ospedale, non erano ancora funzionanti sabato 30 giugno alle ore 22,12 di sera.

  1. “L’ospedale Angelucci di Subiaco non è emarginato, anzi!”

L’Angelucci di Subiaco è l’unico presidio della Provincia ad essere stato declassato da “ospedale sede di Pronto Soccorso” a “Presidio ospedaliero in zona particolarmente disagiata”. Inizialmente riguardava anche Bracciano la perdita della classificazione, al quale però, con successivi decreti, è stato subito riclassificato. Chiediamo da anni pari dignità tra Bracciano e Subiaco, chiediamo il polo Tivoli-Subiaco, lo hanno chiesto formalmente i Sindaci del territorio  deliberando nei propri Consigli Comunali, lo ha chiesto con voce alta nell’agosto 2015 l’Assemblea Pubblica a Cervara di Roma, lo ha chiesto la nostra associazione nel maggio 2016 in Assemblea Pubblica a Subiaco. Oggi la proposta del Polo Colleferro-Palestrina. Non vi state dimenticando da tempo dell’Angelucci di Subiaco? Servizi sanitari che sono stati già dimezzati (-47% dei posti letto per acuti dal 2015) presso l’unico nosocomio di una vasta zona montana, all’interno della più grande area protetta del Lazio (il Parco Regionale dei Monti Simbruini), con la popolazione di 21 Comuni e costretta ad una mobilità passiva in cerca di un posto letto.  Non vi siete dimenticati da tempo dell’Angelucci di Subiaco?

  1. “comunicare che è stato dato incarico al Direttore del Dipartimento di Chirurgia, dott. Sergio Cecia, di avviare a Subiaco un servizio di Day Surgery polispecialistico”.

Il “Day Surgery polispecialistico” era previsto dalla Regione sin dal Decreto 412 del 2014: ma l’Asl Roma 5 solo ora, ben 4 anni dopo, annuncia di aver “dato incarico”.

 

  1. “Si sta provvedendo a rinforzare per quanto possibile la dotazione di personale”.

Allo stato attuale mancano almeno 5 infermieri: 3 al reparto chirurgia e 2 al pronto soccorso (più un operatore socio-sanitario).

  1. Dopo l’estate un nuovo Atto aziendale”

Già il precedente direttore generale Vitaliano De Salazar, annunciò nel 2016 un “nuovo Atto aziendale”, mai ratificato però dalla Regione.

  1. “Per la realizzazione dell’elisuperficie e di adeguamento del Pronto Soccorso ci sono da considerare i tempi tecnici”

L’elisuperficie, secondo il Decreto 412 del 2014, “Entro il 31 dicembre 2015, l’attivazione delle nuove elisuperfici di Amatrice, Ostia, Terracina, Subiaco, Monterotondo e Frosinone”. Ma, ben 30 mesi dopo quel termine perentorio indicato dalla stessa Regione Lazio, l’elisuperficie ancora non decolla”, nonostante fosse stato indicato in “Fase concreta propedeutica alla realizzazione” in un comunicato del comune di Subiaco del 15 ottobre 2015 e, da ultimo, in un nuovo comunicato della Regione risalente al novembre scorso. 

  1. “Pronto Soccorso”.

Il crono programma annunciato dalla Asl prevedeva un “Intervento sul Pronto Soccorso e Area dell’emergenza a partire dal 1° ottobre 2016 con la realizzazione di 2 posti di Sala Rossa per l’attività di rianimazione.” Da allora sono passati ben 20 mesi, ma i lavori non sono mai iniziati.

L’associazione Tutela della Salute e dei Diritti del Malato Antonio Lollobrigida è nata per salvaguardare i diritti e i servizi previsti dalla legge a tutti i cittadini della Valle dell’Aniene. Vorremmo che le parole fossero usate con onestà, con il fine di collaborare e agire di conseguenza sul problema cercando il bene della collettività. Promesse fatte, sottoscritte ma non mantenute. Ci avete chiuso ostetricia e ginecologia, chiuso reparto di terapia intensiva, ortopedia e sala gessi, e cosi, via via, altri settori e servizi. Tutto questo sulla pelle dei cittadini.

Per tutto questo, sicuro d’interpretare un sentimento comune di indignazione, si invita la S.V. ad adempiere il più presto possibile per garantire l’inalienabile diritto alla salute, fine statutario dell’A.T.S.D.M. – Antonio Lollobrigida.

Il Presidente

Sig. Giovanni Ricci

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