Ieri in conferenza stampa alla presenza dell’assessore ai Trasporti Meleo, all’urbanistica Montuori e ai dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e FS Sistemi Urbani (FSSU), la sindaca Raggi ha annunciato l’istituzione di una cabina di regia per la realizzazione di alcune opere fondamentali per il riassetto dei trasporti urbani della Capitale.
Studi e progetti in corso da anni e che riguardano il nodo di scambio Pigneto, il nuovo piano urbanistico della stazione Tiburtina per i quale si sta avviando l’abbattimento della sopraelevata, il completamento dell’anello ferroviario Nord, la riqualificazione delle aree limitrofe alle stazioni Tuscolana, Trastevere, Porto Fluviale e Quattro Venti, fino alla stazione Ostiense.
Questi gli interventi programmati nel Protocollo d’intesa per lo sviluppo del sistema metro-ferroviario e per la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie dismesse della Capitale sottoscritto da Roma Capitale, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e FS Sistemi Urbani (FSSU).
Nel corso della conferenza stampa non è tuttavia emersa la certezza sui tempi di realizzazione di tutte queste opere, mentre piuttosto vago è stato il discorso sul loro finanziamento, tanto che si è ricavata l’impressione di un annuncio ad effetto su progetti, lo ripetiamo che risalgono addirittura all’epoca di Veltroni.
Compreso quel rifacimento della stazione Tiburtina il cui lavori furono appunto avviati con quel sindaco e successivamente inaugurato in pompa magna da Alemanno il semi completamento dell’opera.
L’evidente intenzione della sindaca (la quale evidentemente presume che prima di lei ci sia stato il nulla o il malaffare) di ascrivere questi progetti alla sua amministrazione, ha indotto l’assessore regionale ai trasporti Alessandri a diffondere in serata una nota chiarificatrice.
«L’investimento per la chiusura dell’anello ferroviario di Roma – scrive l’assessore- è già previsto all’interno dell’Accordo di Programma da 2,7 miliardi di euro di interventi sulla rete ferroviaria regionale sottoscritto tra Regione Lazio e RFI all’inizio del 2018».
Nell’ambito di tale accordo, prosegue la nota «una misura cardine riguarda proprio la chiusura dell’anello ferroviario della Capitale e siamo molto contenti che sia stato confermato oggi nel protocollo di intesa fra Roma Capitale, RFI e FS Sistemi Urbani. Come evidenziato nel protocollo di oggi, i 547 milioni di euro necessari per l’opera sono ancora da finanziare, ma la Regione condivide la rilevanza di un intervento strategico per la mobilità della capitale e della sua area metropolitana».
Per quanto poi riguarda la realizzazione del nodo del Pigneto, Alessandri ricorda che anche questo intervento «è già stato finanziato con 78 mln di euro, dei quali 24 milioni garantiti dalla Regione Lazio, nell’ambito del Patto per lo Sviluppo del Lazio sottoscritto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel maggio del 2016».
E per i tempi? un cronoprogramma non esiste ma si può tranquillamente presumere che ci vorranno anni, tanto vale cominciare con la ‘cabina di regia’, termine abusato per indicare che c’è qualcuno che ci sta pensando, mentre il solito protocollo è una dichiarazione formale di intenti.
Giuliano Longo