Sono 61 ad oggi i migranti sbarcati dalla Diciotti che si sono allontanati dalle strutture di cui erano ospiti. Quelli trasferiti nell’hotspot di Catania – spiegano fonti del Viminale – erano 143, di cui 125 eritrei, 8 bengalesi, un egiziano e 9 originari delle isole Gomore: 100 sono stati condotti in pullman nel centro accoglienza Caritas a Rocca di Papa, 43 nell’hotspot di Messina. Dei 100 di Rocca di Papa, si sono dileguati in 51 (in 49 sono ancora nel centro o nelle diocesi di destinazione); da Messina sono andati via in 10, in parte nelle ultime ore. Nell’hotspot – considerato che 4 sono stati arrestati in quanto ritenuti scafisti e 4 erano minori – restano attualmente in 25.
A una settimana dall’emanazione della circolare del ministero dell’Interno sull’occupazione arbitraria degli immobili, Amnesty International Italia esprime “preoccupazione sui primi casi di attuazione”. L’organizzazione non pone in discussione il diritto di chi ha legittimamente titolo a un alloggio a potervi finalmente risiedere, laddove finora cio’ gli sia stato impedito con la forza o comunque contro la legge. Tuttavia, “secondo informazioni di stampa, a essere sgomberati risultano finora soprattutto luoghi che erano inoccupati e abbandonati e che erano abitati da italiani e stranieri o erano stati trasformati in spazi sociali e luoghi di aggregazione”. Inoltre, prosegue Amnesty, “risulta inoltre particolarmente grave, a giudizio dell’associazione, il rovesciamento della previa valutazione rispetto alle condizioni di vulnerabilita’ dei singoli occupanti e all’individuazione di soluzioni abitative alternative”. Al contrario, “l’attuale circolare sembra anteporre alla protezione dell’incolumita’ degli individui e del diritto a un’abitazione – specialmente in presenza di casi con elevata fragilita’, riguardanti ad esempio minorenni e disabili – la tutela della sicurezza pubblica e la prevenzione di presunti focolai di criminalita’”. Amnesty International Italia “continuera’ a monitorare l’applicazione della circolare, anche in considerazione dell’indicazione della fine del mese di settembre per un primo punto sulla situazione sullo stato del fenomeno, provincia per provincia, con l’indicazione delle iniziative avviate”.